Numerosi sono gli insetti che possono danneggiare parti della pianta di frumento per azione di erosione (lepidotteri, coleotteri, ditteri), lesione (emitteri, acari) o suzione (omotteri) con perdite anche ingenti di una parte delle coltura in casi gravi. Vediamo i principali di questi:
Afidi
Le specie più diffuse sono Sitobion avenae, Rhopalosiphum padi, Rhopalosiphum maidis, Schizaphis graminum, Metopolpium dirthodum che possono presentarsi anche in autunno per poi proliferare in primavera. Le infestazioni sono favorite da temperature miti in inverno e clima fresco e umido in primavera, soprattutto in presenza di graminacee nelle bordure dei campi. I danni principali sono determinati da trasmissioni di virosi in autunno e da sottrazione di linfa in primavera, con perdite che possono superare anche il 10% in casi gravi.
Lema
La larva del coleottero Lema melanopus infesta le graminacee e si nutre sulle lamine delle foglie di frumento, concentrandosi dal mese di maggio, determinando erosioni longitudinali e perdita di tessuto fotosintetizzante. I danni sono molto evidenti all’occhio ma non superano in genere il 5% in termini di perdite di produzione.
Cimici
In Europa meridionale e centrale sono diverse le specie che determinano attacchi molto diffusi, tra queste troviamo Aelia rostrata e Eurigaster maura. Le uova deposte sulla pagina inferiore delle foglie danno vita a soggetti che si nutrono pungendo foglie, culmi, rachide della spiga e cariossidi in maturazione. Queste ultime sono l’organo che subisce il danno maggiore, in quanto con la saliva sono iniettate proteasi che alterano radicalmente le proprietà delle proteine del glutine: oltre il 5% di granella danneggiata la farina non è più idonea alla panificazione.
Elateridi
Detti anche ferretti (Agriotes spp.), sono insetti terricoli che allo stadio larvale erodono apparato radicale e colletto della pianta, tra inizio autunno e fine inverno, favoriti da buona disponibilità idrica e temperature non estreme. I danni maggiori si hanno quando la pianta non riesce a svilupparsi adeguatamente perché attaccata in fase di germinazione o accestimento.
Fonte: Coltivazioni erbacee, Vol. 1 – Cereali e colture industriali, a cura di G. Mosca e A. Reyneri, Edagricole, 2023.