Nella 45esima edizione di Fiera in Campo si è parlato anche di come far bene il diserbo meccanico, pratica agronomica che trova sempre più successo nelle nostre aziende, non solo per l’efficacia delle tecniche disponibili ma anche per la possibilità di ridurre i costi e l’impiego di prodotti di sintesi (ne abbiamo parlato anche qui).
Marco Sozzi, ricercatore e docente presso l’Università degli Studi di Padova, ha tenuto un convegno sullo stato dell’arte del diserbo meccanico. Questa pratica si inserisce in un quadro ampio di interventi possibili per il controllo delle malerbe: in sintesi, sono disponibili misure proattive (che creano condizioni sfavorevoli alle infestanti), misure preventive (per gestire le emergenze, la seed rain e la coltura) e interventi diretti di tipo meccanico e fisico. In particolare, le strategie di impiego del diserbo meccanico includono l’interramento, lo strappo, il taglio sotto superficiale (cosiddetto scalping), il taglio superficiale (o sfalcio), la sfibratura/ interruzione vasi.
I meccanismi di selettività impiegati sono quelli di posizione, quando malerba e coltura sono in posti differenti (è il caso della cimatrice o dell’erpice strigiliatore…), fenotipica (è il caso cimatrice sleettiva), temporale (è il caso della falsa semina) e fisiologica (è il caso della pacciamatura vegetale e del rullo allettatore). Su colture rade si effettuano sarchiature e interventi tardivi, su colture seminate più fitte come il frumento si utilizzano maggiormente erpici strigliatori e simili; sono frequenti approcci misti in casi con caratteristiche intermedie.
Pratiche di diserbo meccanico
Vediamo alcune pratiche: la falsa semina, molto frequente su riso, agisce con una logica di riduzione dell’intensità delle lavorazioni man mano che ci avviciniamo alla semina della coltura.
Nel diserbo meccanico in copertura, la sarchiatura è destinata alle colture a file e impiega diversi utensili, tra cui le zappette, che agiscono sull’interfila: qui è importante agire nelle fasi fenologiche corrette per evitare di danneggiare organi della coltura, come radici superficiali. Sempre presente, poi, il rischio di compattamento se si entra in campo troppo spesso. Gli erpici strigliatori, poi, offrono diverse tipologie di denti a seconda dell’effetto che si vuole imprimere al terreno e alla vegetazione presente. I denti di precisione sono in grado di regolare la tensione al tipo di suolo; ci sono anche denti con carico pneumatico. Sono disponibili anche erpici a denti rotanti, non vincolati al telaio, inclinabili per avere diversa intensità di scalzamento: agiscono anche sulla crosta superficiale, interrompendo la capillarità.
Agire con precisione
E’ evidente l’importanza di agire con precisione, con dispositivi di allineamente efficaci: qui entrano in gioco i sistemi di guida autonomatici, con antenne satellitari sia su trattore che su macchina operatrice, ma esistono anche baffi tastatori (semplici, diffusi nelle macchine di raccolta). I sistemi di guida sotto controllo ottico, poi, identificano la direzione precisa delle piante, con spostamento delle sezioni della macchina che utilizziamo (sono infatti meno efficaci con coltura già chiusa). Questi sistemi risolvono un problema fondamentale della tecnologia satellitare che è il costo dell’hardware: parliamo di un risparmio di circa 10 volte nell’acquisto di una camera per il controllo ottico rispetto ad una antenna. E’ importante, però, capire se lo sviluppo dei software terrà il passo per garantire il loro successo.
La cimatura
Le cimatrici, ancora non molto utilizzate, agiscono attraverso lo sfalcio o lo strappo del pennacchio delle malerbe. Lavorano bene, quindi, in situazioni già compromesse in cui l’obiettivo è evitare la disseminazione per anno successivo andando a ridurre la banca semi (esistono, infatti, cimatrici che raccolgono anche i semi delle infestanti, ne vediamo un esempio in foto – fonte: convegno Fiera in Campo, Marco Sozzi UniPD). Ricordiamo che si tratta di una lavorazione tardiva che può arrecare danni alla coltura in atto se non propriamente regolata, oltre ad aumentare il rischio di compattamento.
Anche nel diserbo meccanio l’Intelligenza Artificiale sta portando le sue innovazioni, in particolare per il riconoscimento delle infestanti attraverso l’analisi dell’immagine: i sistemi comprendono di quale malerba si tratti, le sue dimensioni e la sua posizione per definire la scelta di terminazione più efficace ed efficiente. Vi sono anche robot che montano sistemi del genere: questi hanno ancora il problema della lentezza nell’esecuzione delle operazioni e della necessità di alimentazione elettrica, sebbene ci siano esempi di alimentazione con fotovoltaico montato a bordo.
Fiera in Campo 2024
Fiera in Campo si è tenuta al Vercelli Fiere di Caresanablot (VC) dal 23 al 25 febbraio: quest’anno ha visto la partecipazione di oltre 16.000 visitatori e, come da tradizione, ha ospitato prove in campo durate 120 ore su 48 ettari di terreno. Maggiori dettagli su www.fieraincampo.it.
Autore: Azzurra Giorgio
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