Benefici dell'azoto per migliorare la qualità del grano duro. Strategie di concimazione specifiche per ottenere farine di alta qualità.
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L’AZOTO PER IL MIGLIOR GRANO DURO

Strategie di concimazione azotata ottimali

La granella ha bisogno di diverse strategie di concimazione a seconda della destinazione d’uso, quindi della qualità delle farine. Per ogni obiettivo di produzione servono scelte specifiche in particolare sul quantitativo di azoto da distribuire, il numero e l’epoca degli interventi di concimazione, oltre che sulla tipologia di concime da impiegare. Ne abbiamo parlato poche settimane fa: in questo articolo vediamo maggiori dettagli sul grano duro, con l’aiuto del Prof. Massimo Blandino (Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università degli Studi di Torino) e della Dott.ssa Patrizia Vaccino (responsabile della sede del CREA di Vercelli).

Frumento duro al Nord

E’ ormai consolidata la diffusione della coltivazione del frumento duro anche negli areali produttivi del Nord Italia, inizialmente guidata dall’ingresso sul mercato di nuove varietà più adatte a temperature più rigide, andamenti climatici più piovosi e più resistenti alle patologie. Inoltre, un ciclo colturale più lungo consente di avere produzioni di elevata qualità tecnologica per contenuti proteici e di glutine. Come ci conferma Patrizia Vaccino, poi, è l’industria pastaria che richiede sempre più partite di frumenti che raggiungano un livello qualitativo minimo in proteine del 13-13,5%.

Interventi tardivi

Le ricerche del gruppo di Blandino degli scorsi anni evidenziano come la probabilità di produrre granella con un contenuto in proteine superiore al 13,5% passa dal 44%, al 70 e all’84%, con apporti azotati complessivi rispettivamente di 130, 170 e 210 kg/ha. Inoltre, come per il frumento di forza, un evidente miglioramento del contenuto proteico della granella si ottiene con interventi di fertilizzazione azotata tardiva. La probabilità di raggiungere gli obiettivi del 13,5% di proteine e del 9,5% di glutine è del 61% e al 60% con la distribuzione di un concime granulare alla botticella, rispetto all’assenza di questo intervento (Blandino et al 2015).

I risultati delle strategie più significative sono presentanti nella tabella che segue (Blandino et al., 2015):

(1) I valori riportati si riferiscono ai kg di N/ha distribuiti come nitrato ammonico. (2) Percentuale dei campioni sul totale di quelli analizzati, che hanno raggiunto il livello indicato per ciascun parametro qualitativo.

Concime fogliare

L’utilizzo come alternativa di un concime fogliare azotato in fioritura, in particolare se abbinato all’applicazione di fungicidi per la difesa della foglia e della spiga, garantisce un prolungamento dello stay green della coltura. Da questo punto di vista, quindi, può essere una strategia complementare agli interventi di concimazione granulare per prolungare la funzionalità della foglia bandiera ed efficientare l’utilizzo dell’azoto disponibile.

Autore: Azzurra Giorgio

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