Altra settimana di ribassi diffusi nelle voci dedicate a frumento duro e tenero sui listini di Milano e Bologna. Le variazioni sono per giunta più marcate rispetto alle settimane precedenti (leggi l’ultima analisi), portando a prezzi che preoccupano i produttori.
AGRICOLTORI PROCCUPATI DA UNA PARTE
Preoccupazioni racchiuse in due recenti comunicati emessi da Cia e Confagricoltura. I sindacati segnalano il pericoloso crollo dei prezzi dei cereali, che ha portato a valori che non coprono i costi di produzione e semine nazionali ai minimi storici. L’aumento delle importazioni da paesi terzi non tradizionali minaccia ulteriormente la situazione, con aumenti drastici nelle importazioni di grano duro dalla Federazione Russa e dalla Turchia. Anche le esportazioni di grano tenero dall’Ucraina verso l’UE continuano ad essere in crescita. La crisi non riguarda solo l’Italia, ma anche altri paesi europei come la Lituania e la Polonia. Tali paesi, infatti, stanno prendendo misure contro le importazioni agroalimentari russe.
Confagricoltura chiede decisioni politiche coraggiose, inclusa l’estensione delle sanzioni ai prodotti agroalimentari russi, e propone di includere i cereali nella lista dei prodotti sensibili per il ripristino dei dazi in caso di superamento dei massimali prefissati. Cia chiede maggiore trasparenza sui mercati e riconoscimento dei costi ai cerealicoltori, criticando il mancato registro telematico sulle giacenze dei cereali e la mancanza di strumenti di contrattazione chiari. La Confederazione Italiana Agricoltori si unisce anche alla richiesta di politiche di contenimento dall’Europa e azioni rapide da parte delle istituzioni nazionali per affrontare la crisi.
MUGNAI DALL’ALTRA
Sul lato opposto, tuttavia, arriva il comunicato di Italmopa, Associazione Industriali Mugnai d’Italia, tutt’altro che preoccupato dall’andamento dei prezzi. Il testo, pubblicato il 5 marzo, viene intitolato “Stop alla disinformazione. I controlli ufficiali attestano e confermano l’assoluta salubrità del grano di importazione”. Nel documento si afferma che Il report della Cabina di Regia interforze sui controlli agroalimentari, coordinato dal Ministro dell’Agricoltura, evidenzia la salubrità del frumento duro di importazione e la sua conformità alle rigide normative igienico-sanitarie comunitarie. Vincenzo Martinelli, Presidente della Sezione Molini a frumento duro Italmopa, afferma di accogliere positivamente i risultati e sottolinea l’importanza della sicurezza alimentare per l’industria molitoria.
Nel comunicato si nota anche la volontà di distanziarsi dalle recenti affermazioni dei produttori. Martinelli afferma: «Gli esiti dei robusti controlli effettuati costituiscono […] anche una chiara smentita di ricorrenti campagne denigratorie che celano meri interessi di categoria dietro la presunta difesa dei consumatori». Infine si Invita l’Amministrazione a garantire un monitoraggio costante e trasparente sulla qualità dei frumenti d’importazione e nazionali per contrastare la disinformazione e tutelare gli interessi della categoria.
DURO -20 €/T A BOLOGNA
Tornando ai prezzi, per il tenero le variazioni della settimana continuano a premiare la qualità con ribassi più contenuti, sebbene i cali si registrino per tutte le voci. Bologna continua ad avere deprezzamenti maggiori, compresi tra i -5 e i -8 €/t per i nazionali e i -2 e i -10 €/t per gli esteri. A Milano i cali non superano i -5 €/t su tutte le voci. Continua a due cifre il ribasso del settore del grano duro. In entrambe le sedi il calo è omogeneo per il prodotto nazionale, -15 €/t su Milano, -20 €/t su Bologna. Calano anche gli esteri, quotati solo a Milano, ma in misura inferiore, -10€/t. Cedono anche gli sfarinati. Quelli di duro tutti -10€/t su Milano e -20 €/t su Bologna. Per le farine di tenero -10 €/t su tutte le voci a Bologna è solo per la farina di minor qualità a Milano. Per i sottoprodotti gli apprezzamenti rallentano e si evidenziano per meno voci, segnale di una trasformazione meno a rilento rispetto alle ultime settimane.
All’estero preoccupano le notizie dai mercati a termine. Questi sono in netto calo, in quanto si avvicina la scadenza di marzo e gli operatori vogliono liberarsi dei titoli. A Parigi il calo è importante, -23,25 €/t, mentre a Chicago risulta più ridotto, -5 €/t. Anche verso maggio le notizie non sono rosee con una quotazione attuale a 189,7 €/t, prezzo più basso rispetto al mercato odierno. Anche sul mercato fisico francese le quotazioni sono in netto ribasso. Il frumento panificabile superiore su piazza francese segna -15 €/t, il panificabile di base -9. Per il duro in Francia il prezzo è 340 €/t per merce resa al porto (-5 €/t). Negli States l’ultima rilevazione riporta 269 €/t.
Autore: Ezio Bosso
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