Una buona concimazione aggiunge all’approccio empirico, di osservazione delle condizioni del campo, quello basato sul bilancio degli elementi nutrizionali e, più di recente, le misure dirette e indirette della concentrazione degli elementi nella coltura oltre alle tecniche di applicazione a rateo variabile con strumenti di agricoltura di precisione.
A livello operativo bisogna conoscere la dose totale, il frazionamento con cui viene distribuita e la forma dell’elemento da apportare alla coltura, applicando poi il metodo più conveniente e adeguato alle condizioni contingenti. Al fine di evitare carenze nutrizionali in grado di ridurre la produttività della coltura, è bene conoscere le esigenze nutritive del frumento in funzione della fase fenologica, elemento per elemento: la pianta di frumento assorbe gli elementi necessari soprattutto dall’accestimento alla fioritura, mentre fino all’emissione della terza foglia sono le riserve del seme a soddisfare i fabbisogni.
Esigenze nutrizionali
Poiché gli elementi nutrizionali (potassio, fosforo, azoto, microelementi, calcio, magnesio e zolfo) hanno differenti cicli e dinamiche sia nel corso delle fasi fenologiche che nell’ambito del sistema suolo-pianta, è bene conoscerli in modo dettagliato per poter redigere un piano di concimazione efficiente ed efficace, anche in base alla destinazione produttiva della nostra coltura.
Azoto e Zolfo
L’azoto (N) ha una maggiore influenza sulla crescita del frumento, preso singolarmente, e la sua disponibilità ha impatto prima di tutto sullo sviluppo dell’apparato vegetativo, l’indice di superficie fogliare, la capacità di intercettare la radiazione e, quindi, sulla capacità fotosintetica della pianta. Per il frumento è fondamentale anche lo zolfo (S), in quanto è parte delle proteine vegetali e dei pigmenti clorofilliani: carenze in questo elemento, infatti, si confondono con quelle in N e hanno effetti di maggiore sensibilità alle malattie fungine e di minore qualità tecnologica del glutine.
La dose totale
La quantità di unità di fertilizzante che deve essere distribuita secondo il piano di concimazione può essere individuata con il metodo del Bilancio previsionale che si fonda sugli asporti della coltura e il livello produttivo obiettivo dell’agricoltore, arricchito dal calcolo di tutte le voci in entrata e in uscita degli elementi nutrizionali (tra cui gli apporti delle piogge e da mineralizzazione della sostanza organica, o le perdite per lisciviazione e volatilizzazione). Il metodo della Dose standard, poi, è un approccio che mira a razionalizzare gli apporti di fertilizzanti per ridurre gli impatti ambientali su suolo e corpi idrici.
Fonte: Coltivazioni erbacee, Vol. 1 – Cereali e colture industriali, a cura di G. Mosca e A. Reyneri, Edagricole, 2023.