Come procede la campagna nelle regioni affacciate sull’Adriatico? Alcuni giorni fa abbiamo parlato della grave situazione cui si trovano di fronte i cerealicoltori della Puglia. Qui il grano duro è in sofferenza per la siccità e il mercato altalenante: https://granoitaliano.eu/il-grano-duro-ha-sete/.
Come vanno le cose nelle Marche
Nelle Marche, invece, la situazione non è fortunatamente così grave. La regione, particolarmente vocata alla coltivazione del grano duro, contribuisce per circa il 10% alla produzione italiana con oltre 100.000 ettari semianti. Abbiamo parlato con Alessandro Bettini, cerealicoltore della provincia di Ancona che ci dice: «Il grano al momento si presenta bene, con una crescita omogenea e senza particolari criticità evidenti. Fortunatamente le piogge cadute durante la seconda metà del mese di marzo hanno contribuito allo sviluppo delle colture permettendo, adesso, una buona spigatura. Ovviamente molto dipenderà anche dall’ultima fase della stagione. Il maggio eccessivamente piovoso dello scorso anno è stato deleterio per tutti i cereali, speriamo di non trovarci nuovamente in una situazione simile». E conclude: «negli ultimi due giorni sono caduti 30 mm di pioggia che in questa specifica fase fenologica contribuiscono ad una buona formazione della cariosside».
Il Molise soffre siccità e mercato
Le cose in Molise non vanno molto bene…Giulio Primiani è un cerealicoltore della provincia di Campobasso che gestisce una azienda di circa 100 ettari, di cui la metà coltivati grano duro. Ci ha dichiarato di essere molto negativo sulla campagna in corso. Da un lato ci sono i prezzi che continuano ad andare su e giù, «con oscillazioni frequenti e ampie, anche di 10€: la pressione delle importazioni è molto forte verso i nostri volumi che sono molto inferiori”. Dall’altro ci sono i costi che «dopo il Covid non sono mai scesi davvero». Secondo Giulio Primiani, gli accordi di filiera non sono in grado di garantire condizioni accettabili per gli agricoltori: «il prezzo del prodotto viene stabilito unilateralmente da chi lo acquista, senza tenere conto dei costi di produzione che l’agricoltore deve sostenere per produrre un grano con le caratteristiche richieste dal contratto di filiera». E prosegue «nella nostra zona non si riesce, poi, a costruire cooperative che possano almeno consentire vantaggi sui costi dei mezzi di produzione».
Le piogge degli ultimi giorni
L’andamento climatico, infine, non ha aiutato: «negli scorsi 2 mesi non ha piovuto per nulla; negli ultimi giorni fortunatamente ci sono state precipitazioni ma alcuni campi avevano già iniziato a seccare. In questi casi l’acqua caduta non farà nulla, però in altri campi più tardivi potrà aiutare la coltura». In merito alla produzione di quest’anno, Giulio Primiani prevede che «in generale ci sarà sicuramente un calo dei volumi, molti sono i cerealicoltori di regioni come Puglia e Sicilia che hanno lasciato andare in malora campi ormai senza speranza».
Foto in alto di Giulio Primiani
Autore: Azzurra Giorgio
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