agricoltura di precisione
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AGRICOLTURA DI PRECISIONE

I metodi agronomici e le tecnologie digitali

L’agricoltura di precisione è un approccio alla gestione agronomica che modula la distribuzione degli input (come fertilizzanti, sementi e prodotti fitosanitari) in base alla variabilità del suolo e delle colture sia nello spazio che nel tempo. Questo sistema è caratterizzato da una gestione specifica per ciascun sito.

Le tecnologie dell’agricoltura di precisione

Le tecnologie utilizzate nell’agricoltura di precisione si basano sulla capacità di registrare dati in modo georeferenziato, con sistemi satellitari. La gestione sito-specifica può essere attuata dividendo il campo in sottozone a gestione uniforme (SSMZ) 1), oppure variando in continuo gli input 2):

1. La divisione del campo in sotto-aree omogenee, dove gli input sono applicati in modo uniforme, seguendo l’approccio delle Site-Specific Management Zone. Questo metodo richiede la creazione di mappe delle zone omogenee in cui è suddiviso il campo, rappresentando un compromesso tra una gestione realmente specifica per sito e una gestione convenzionale.

2. La variazione continua degli input per ogni punto del campo, rispondendo alle esigenze specifiche rilevate e quantificate tramite sensori, oppure tradotte in mappe prodotte in precedenza utilizzando diverse fonti di dati.

Le mappe di resa

I metodi sperimentati con successo si basano principalmente sul telerilevamento, sui sensori prossimali e sulle mappe di resa raccolte dalle mietitrebbiatrici. I sistemi di mappatura delle rese registrano in continuo le quantità di prodotto raccolto e, simultaneamente, la posizione della macchina tramite GNSS. La quantità di prodotto viene misurata da sensori che registrano, ad esempio nel frumento, il flusso di granella. Sensori aggiuntivi misurano l’umidità del prodotto. I dati sono registrati sul computer di bordo della macchina e consentono di ottenere mappe della produzione, utili per conoscere la variabilità spaziale della resa e interpretarne le cause. Poichè le mappe di produzione variano spesso da un anno all’altro, è necessaria una serie storica di più anni per individuare aree a elevata o bassa produttività.

Il costo di un sistema di mappatura è in continua diminuzione, attualmente rappresenta circa il 3% del costo di una nuova mietitrebbiatrice. Negli Stati Uniti, circa la metà delle mietitrebbiatrici sono dotate di questi sistemi. Sono stati sviluppati sensori basati sulla trasmissione della radiazione nel vicino infrarosso (NIR) che possono rilevare anche la qualità del prodotto raccolto, come il contenuto proteico nella granella di frumento, permettendone la mappatura.

I sensori più utilizzati per la mappatura delle proprietà del suolo sono quelli prossimali, in particolare quelli basati su tecniche geofisiche o geo-elettriche. Le metodologie più comuni per monitorare lo stato delle colture si basano sul telerilevamento da satellite, drone o aereo.

L’applicazione a rateo variabile

La gestione degli input differenziata nello spazio è conosciuta come applicazione a rateo variabile (VRA). Questo metodo può basarsi su mappe di prescrizione preparate in anticipo, le quali indicano la quantità di input (ad esempio fertilizzante) da distribuire in ogni punto specifico del campo. Alternativamente, può fare uso di sensori montati sul trattore che regolano l’applicazione in modo istantaneo durante il passaggio (sistemi on-the-go).

Fonte: Agronomia, a cura di P. Ceccon, EdiSES

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