Per agricoltura conservativa si intende un insieme di pratiche alternative che affrontano la necessità di incrementare la produzione agricola realizzando attività agricole sostenibili, per incrementare le rese e la stabilità dei prodotti, preservando l’ambiente. E’ un approccio che mira, dunque, a incrementare la sostenibilità ambientale, migliorare la salute del suolo, e aumentare la produttività agricola. Le pratiche e le tecniche impiegate intendono minimizzare il disturbo del suolo, promuoverne la copertura e la rotazione delle colture.
Il progetto DICO-SOS
Il progetto DICO-SOS (Digestato, Cover Crops e Operazioni Colturali per aumentare la Sostanza Organica del Suolo) ha avuto tra gli obiettivi il confronto degli effetti di diverse pratiche di lavorazione sulla salute del suolo (ne abbiamo parlato qui). Nell’articolo precedente di questa analisi abbiamo affrontato il tema della salute dei suoli agrari attraverso la presentazione di Enrica Allevato (Univ. Degli Studi di Ferrara) al convegno di chiusura del progetto.
La stessa ricercatrice ha introdotto alcuni dei risultati del progetto, focalizzandosi sugli effetti su parametri di salute del suolo delle diverse pratiche confrontate. In particolare, queste sono state:
- La gestione convenzionale con Aratura: Aratura a 40 cm, con applicazione di Digestato
- La minima lavorazione: Erpicatura a 10 cm, con applicazione di Digestato
- La non lavorazione: semina diretta
- La conversione: conversione di un terreno da arato a non lavorato, con semina diretta
Alcuni parametri nelle diverse pratiche
Vediamo alcuni dei risultati analitici, anche con l’aiuto di grafici mostrati nel corso della presentazione.
Come mostrato nell’immagine: «il carbonio della biomassa microbica varia significativamente nei trattamenti: valori più elevati sono stati osservati nel sistema in conversione (C), mentre nel sistema con aratura (A) sono stati rilevati valori più bassi».
Come mostrato nell’immagine: «l’attività di respirazione microbica è risultata più elevata nei suoli soggetti a minima lavorazione (ML), seguiti dai suoli non lavorati (NL), rispetto a quelli arati (A) e in conversione (C). Ciò può essere attribuito alla ridotta perturbazione del suolo nei sistemi ML e NL, ulteriormente potenziata dall’aggiunta del digestato in ML».
Si può concludere, dunque, che apportare costantemente carbonio organico e nutrienti in forma disponibile «ha l’effetto di favorire lo sviluppo della comunità microbica del suolo e la sua attività».
Gli effetti sulla salute del suolo
Enrica Allevato conclude che «i risultati hanno dimostrato che le pratiche di agricoltura conservativa possono modificare le proprietà del suolo. In particolare, la riduzione al minimo della perturbazione del suolo e l’applicazione del digestato hanno portato a miglioramenti significativi degli indicatori di qualità del suolo, favorendo lo sviluppo di comunità microbiche , aumentando l’attività di respirazione del suolo rispetto alle pratiche convenzionali».
Una chiave per poter affrontare la crescita demografica e l’incremento della domanda di beni alimentari globali, dunque, può essere rappresentata dall’integrazione delle pratiche conservative nei sistemi convenzionali. Un approccio praticabile sin da subito, ad esempio, è l’applicazione di digestato che, secondo i ricercatori, può essere in grado di migliorare la salute del suolo, incrementare le rese e, nel complesso, mitigare l’impatto ambientale.
Fonte: Fondazione Navarra
Autore: Azzurra Giorgio
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