Si conclude il percorso attraverso le norme per la difesa nell’agricoltura integrata definite dall’Emilia Romagna: in questo articolo parliamo della gestione degli insetti fitofagi come Afidi e Lema, oltre ai Nematodi. Avevamo già affrontato le fitopatie del frumento (leggi l’ultimo articolo).
Le norme per la difesa sono disponibili sul sito della Regione Emilia Romagna a questo indirizzo: https://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/produzioni-agroalimentari/temi/bio-agro-climambiente/agricoltura-integrata/disciplinari-produzione-integrata-vegetale
Ricordiamo che, in generale, non è ammessa la concia del seme con prodotti insetticidi.
Afidi (Rhopalosiphum padi, Metopolophium dirhodum, Sitobion avenae)
Le norme riportano la soglia di intervento, ovvero l’80% dei culmi deve presentare afidi a fine fioritura. Le procedure per i controlli indicano che essi devono essere effettuati a partire dalla spigatura fino all’inizio della maturazione lattea, su un campione di 200 spighe/ha. Queste devono essere controllate a gruppi di 10 spighe in 20 siti scelti a caso nel campo.
E’ possibile agire con sali potassici di acidi grassi e tau-fluvalinate: per quest’ultimo caso, il numero massimo di interventi, indipendetemente dall’avversità, è 1. Inoltre, prima di effettuare l’intervento, è necessario valutare la presenza, l’entità dei limitatori e la loro potenziale capacità nel contenimento dello sviluppo della popolazione degli afidi.
Gli interventi agronomici sono evitare le semine fitte e effettuare concimazioni azotate equilibrate.
Le norme riportano anche indicazioni relative alla lotta biologica. In particolare, si ricorda che nelle aree dell’Emilia Romagna sono presenti predatori naturali che possono essere numerosi e limitare fortemente le infestazioni. Si fa riferimento a Ditteri sirfidi, Coccinella septempunctata, Propylaea quatuordecimpunctata, Crisope e Imenotteri. Sono efficaci anche parassitoidi (con processo di mummificazione) e i funghi entomopatogeni (entomoftoracee), specialmente in caso di clima umido e piovoso.
Lema(Oulema melanopus)
Le norme sottolineano come questo insetto arrechi solo raramente danni rilevanti. Contro la lema, in ogni caso, è possibile agire selezionando varietà resistenti.
Nematodi (Pratylenchus thornei)
Contro i nematodi si agisce con interventi agronomici: le norme sottolineano come le indicazioni di concimazioni di azoto e fosforo consigliate dei disciplinari di produzione integrata abbiano dimostrato di non favorire attacchi del nematode nel caso di coltivazioni avvicendate.
Autore: Azzurra Giorgio
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