Prosegue l’intervista a Lorenzo Craveri, agrometeorologo dell’ERSAF (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste della Lombardia), e ) uno dei responsabili dell’emissione del cosiddetto “Bollettino Nitrati”. Lo abbiamo intervistato per approfondire il tema delle limitazioni allo spandimento che avranno inizio nelle prossime settimane (leggi la prima parte dell’intervista).
In questa seconda parte, approfondiamo con l’esperto il sistema del Bollettino Nitrati della Regione Lombardia e le sue prospettive future, approfondendo anche il tema del fosforo che, nei prossimi anni, potrà acquisire un ruolo sempre più centrale nell’ambito della regolamentazione delle attività agricole.
Come funziona il sistema del Bollettino in Lombardia?
«Il nostro ufficio produce il Bollettino due volte a settimana, il lunedì e il giovedì, rispettivamente contenenti 3 e 4 giorni di prescrizioni vincolanti per gli operatori agricoli. L’attuale sistema, ormai giunto alla terza stagione di vita, è di tipo modellistico e si basa sull’applicazione di un modello di bilancio idrico del suolo alimentato in maniera dinamica, a passo giornaliero. Lo alimentano le principali variabili meteorologiche pregresse e previste e le variabili pedologiche (dei suoli) che concorrono a determinare il contenuto idrico del suolo. La descrizione dei risultati è molto precisa, in quanto il sistema modellistico opera con una risoluzione spaziale di 2×2 km.Oggi il sistema ci consente di gestire la regione fino al dettaglio comunale , mentre la versione precedente si fermava ad una aggregazione su 6 aree pedoclimatiche».
Si veda qui di seguito un esempio di visualizzazione web del bollettino nitrati, raggiungibile all’indirizzo: http://ersafnitrati.cassandratech.it/
Ricordiamo, inoltre, che l’aggiornamento del Piano d’Azione per i nitrati della Regione Lombardia, relativo al quadriennio 2024-27, vede misure rafforzate per le cosiddette Aree Particolarmente Vulnerabili, per cui sono previsti, tra gli altri vincoli: l’obbligo di copertura invernale dei terreni, il divieto di utilizzo di fertilizzanti fosfatici di sintesi in determinate condizioni e la riduzione delle distanze di delocalizzazione a cui applicare l’obbligo uso GPS da 40 km a 20 km.
Quali sono gli impatti sui cerealicoltori?
«In una annata diversa da quella del 2024, con un apporto di precipitazioni più prossimo alla media, sicuramente non ci sono impatti importanti. Questo perchè, tra la fase del raccolto e quella della semina, ci sono verosimilmente una trentina di giorni disponibili per la preparazione dei letti di semina e, quindi, per lo spandimento degli effluenti di allevamento. Cosa diversa accade, invece, quest’anno: l’eccesso di precipitazioni, in particolare per la frequenza degli eventi piovosi, ha impedito non solo l’ingresso in campo, ma anche la raccolta delle colture estive.
A maggior ragione in una annata in cui le semine sono state ritardare dalle precipitazioni primaverili e, quindi, in tanti casi non si potevano ancora raccogliere il mais o la soia in periodi come fine agosto o inizio settembre».
Quali le prospettive future per il bollettino? E quale il ruolo del fosforo?
«Il sistema attuale del bollettino è molto recente, come dicevo si appresta a vivere la sua terza stagione. Il passaggio di 3 anni fa, in particolare, è stato epocale: con un passaggio da 6 zone pedoclimatiche al dettaglio comunale, e il funzionamento di un sistema previsionale modellistico che dimostra di essere assolutamente robusto.
Dal punto di vista delle prescrizioni, poi, i vincoli non saranno sicuramente meno stringenti. Qui si inserisce appunto il tema del fosforo che, già da diversi anni, è al centro degli interessi delle istituzioni e dei ricercatori che si occupano del contesto di regolamentazione ambientale. Sappiamo, poi, che il fosforo è un elemento che ha un comportamento molto diverso dall’azoto, essendo meno mobile e avendo meno vie di fuga: sarà gestito, dunque, con la dovuta attenzione e a partire dalle istituzioni della Comunità Europea, rappresentando una problematica che va oltre i confini italiani».
Autore: Azzurra Giorgio
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