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LOIETTO KO

Prosegue l’analisi sulla resistenza agli erbicidi del loietto: le esperienze dal campo e i suggerimenti dei tecnici

Come mettere KO il loietto? Prosegue l’analisi sulle resistenze dell’infestante agli erbicidi, con il racconto di un altro agricoltore della provincia di Foggia e i suggerimenti dei tecnici specializzati. Leggi la prima parte dell’articolo.

L’Europa non ci aiuta contro le infestanti…

Riprendiamo sul tema del loietto resistente tornando nell’areale foggiano. Questa volta siamo a Cerignola, dove il cerealicoltore e contoterzista Leonardo Di Stefano ci conferma di avere grosse difficoltà nella difesa dal Lolium: “numerosi prodotti ormai non hanno più effetto. Il problema non è solo sui cereali ma anche sulle leguminose. Su quelle impiegate per le rotazioni, poi, non abbiamo potuto neanche usare erbicidi per rispettare la condizionalità della PAC e la cosa ha comportato una notevole diffusione della pianta”.

I problemi si complicano anche a casa dell’aumento delle temperature: “con queste temperature elevate, primaverili anche in inverno, il loietto cresce costantemente e non riusciamo più ad eliminarlo. Nella nostra zona ci sono aziende che hanno deciso di trebbiare seme di Lolium per i prati, in campi dove avevano seminato frumento… D’altronde, è una guerra impari, anche perchè l’Europa chiede sempre più la minima lavorazione, in cambio di incentivi, impedendo di fare passaggi multipli di erbicidi. Dovrebbero, invece, essere incentivate pratiche come il sovescio di colture di copertura che aiutano non solo a nutrire il terreno, ma anche a disincentivare la diffusione delle infestanti”. E conclude: “è da quando siamo bambini che combattiamo contro le infestanti, ma in questo momento storico le armi che abbiamo in mano sono sempre meno.”

Il consiglio di Corteva

Abbiamo raccolto il consiglio di Mirko Guarise, Category Marketing CP di Corteva Agriscience, per la gestione ottimale ed efficace di questa infestante, anche nelle condizioni attuali particolarmente difficili: “per il controllo ottimale dell’infestazione di loietto (Lolium multiflorum e Lolium rigidum, in particolare) nei cereali a paglia, soprattutto negli areali dove si riscontrano elevate densità con popolazioni resistenti, si consiglia un doppio intervento erbicida per ottenere un buon contenimento dell’infestante e garantire buoni risultati produttivi”.

Con riferimento ai tempi di intervento, Mirko Guarise suggerisce: “un primo intervento in autunno-inverno in pre-emergenza o, meglio, post-emergenza precoce (2-3 foglie vere) con Eledura, seguito da un secondo intervento a fine inverno-inizio primavera con Floramix, Senior o Broadway, oppure con l’ultima novità Corteva Fencade Trio”.

Le linee guida del GIRE

Il GIRE – Gruppo Italiano Resistenza Erbicidi, pubblica periodicamente le linee guida aggiornate per la gestione delle resistenze. Qui di seguito riportiamo i rimedi agronomici e le indicazioni per l’alternanza degli erbicidi relativi al Loietto: sono pratiche da mettere in atto anche per ridurre il manifestarsi di nuove resistenze. L’aggiornamento è a Marzo 2023.

Scarica il documento completo cliccando qui.

Rimedi agronomici

– Interrare i semi con lavorazioni profonde; poi lavorazione superficiale per 3 – 4 anni.
– Cambiare sistema colturale, alternando i cereali con colture a ciclo primaverile.
– Se non si possono mettere i cereali in rotazione, attuare la falsa semina, eliminando l’infestante con lavorazioni o diserbi totali.
– Seminare varietà di cereali competitive, con accestimento precoce ed elevato.
– Utilizzare un erpice strigliatore con infestanti ancora piccole.
– Se l’area infestata è ancora limitata, eventuale raccolta manuale delle avventizie in prefioritura.
– Distanziare colture di loietto da foraggio di almeno 500 metri dai campi interessati da resistenza.
– Gestire le aree incolte e le zone limitrofe coltivate con presenza di loietto selvatico.

Alternare gli erbicidi

– Impiegare erbicidi dei gruppi 5 (C2), 3 (K1), 15 (K3) e 12 (F1) (sinergico per 15 (K3), 3 (K1) e 5 (C2) in pre-emergenza o post-emergenza precoce, con infestante a 2-3 foglie. In post precoce anche 15 (K3)+12 (F1).
– Dopo pre-emergenza / post-precoce si possono usare erbicidi dei gruppi 2 (B) alternati od in miscela agli erbicidi del gruppo 1 (A).
– Se si tratta solo in post-emergenza, senza altre misure agronomiche, accertarsi del tipo di resistenza:
Se solo al gruppo 1 (A): usare erbicidi del gruppo 2 (B), per non più di 2 anni consecutivi. Se solo al gruppo 2 (B): usare erbicidi del gruppo 1 (A), per non più di 2
anni consecutivi. Se vi è resistenza multipla ad 1 (A) e 2 (B), non è possibile il trattamento di sola post-emergenza.

Il GIRE ricorda che è buona norma prelevare semi delle popolazioni individuate e segnalare al GIRE la loro presenza, non appena compaiano primi casi di minore sensibilità agli erbicidi di post emergenza elencati. In tal modo, si potranno promuovere le misure necessarie al contenimento della diffusione del problema ed aggiornare le mappe esistenti.

Fonti: Il grano, della collana Coltura&Cultura di Bayer CropScience (2008); GIRE – Gruppo Italiano Resistenza Erbicidi

Autore: Azzurra Giorgio

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