Si affievoliscono gli apprezzamenti nel mercato del frumento duro, che resta comunque in tendenza positiva con differenze in calo tra le classi di pregio e mercantili. Nessuna buona notizia per duro, stabile nelle borse in analisi e in leggero calo in alcune sedi del sud e centro Italia.
SI RIDUCE LA DIFFERENZA TRA TENERO DI FORZA E ALTRI USI
Il buon momento registrato nelle ultime sedute per tenero sembra aver invogliato gli agricoltori alle semine, con superfici investite quantomeno in linea con il consueto. Ci si attende un investimento crescente per i grani di forza nel territorio nazionale. Una tendenza ormai consueta nelle ultime campagne, che sta portando ad un’offerta maggiore per i prodotti di maggior qualità e minore per gli altri. Ne conseguono apprezzamenti più diffusi nelle voci dedicati al grano tenero mercantile, biscottiero e panificabile, che portano ad una diminuzione nello spread tra queste classi merceologiche ed il prodotto speciale, superiore e di forza. Uno sviluppo favorito anche dall’offerta Ue, cresciuta nelle ultime campagne maggiormente sui prodotti di qualità come avvenuto in Italia.
A livello internazionale nell’ultima settimana i prezzi di tenero sono in ascesa nelle borse comunitarie e stabili in quelle internazionali. Il cambio dollaro->euro sempre più favorevole mantiene le quotazioni, altrimenti spinte al rialzo da prospettive agronomiche non così rosee in diversi areali produttivi del globo. Ad esempio in Russia ed in Australia gli ultimi riscontri sono di coltivazioni in difficoltà nel primo caso e raccolta resa complicata dalle piogge nel secondo. Questi sviluppi portano ad apprezzamenti nei mercati a termine, con titoli cresciuti sia a Parigi che a Chicago.
DURO STABILE, CON POCHE PROSPETTIVE DI APPREZZAMENTO
Nessuna differenza di prezzo per duro, come più volte ribadito nelle ultime settimane (LEGGI), con quotazioni che continuano a scontentare i produttori. Le prospettive di investimento a livello nazionale sono in calo, pur non essendoci dati certi a riguardo. A coprire la forte carenza di produzioni interna com’è noto vi è l’offerta estera, soprattutto di origine Nordamericana, che diventa sempre più competitiva nell’ultime settimane. Questo rende più probabili prossimi cali rispetto ad apprezzamenti, con alcuni passi indietro già negli ultimi sette giorni. Nelle borse del centro e sud Italia, come Foggia, Napoli, Roma e Altamura, si registrano dei minimi deprezzamenti, soprattutto alla voce fino, maggiormente disponibile.
I mercati internazionali del grano duro intanto sembrano tendere alla stabilità. Leggeri cali si registrano nei prezzi dei grani canadesi e statunitensi, come detto i più competitivi nel mercato Ue. Fatica ancora a rendersi competitiva la produzione turca, con il Governo di Erdoğan che ha annullato un’asta per l’export a causa di prezzi troppo bassi. Ulteriore limite a possibili apprezzamenti nei listini italiani è il continuo calo dei noli marittimi. Unica speranza arriva dai prezzi futures, leggermente in ripresa, e dalle previsioni della Commissione del Grano del Saskatchewan. Nell’ultimo report si afferma la possibilità di prossimi aumenti nei prezzi all’ingrosso per i cerealicoltori canadesi, che potrebbero influire positivamente sui nostri listini.