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A BOLOGNA UNA DELLE PRIME AI FACTORY EUROPEE

A Bologna la prima AI Factory italiana: importanti applicazioni in campo Agritech

Nasce in Italia una delle prime AI Factory europee. Cuore del progetto IT4LIA AI Factory è la realizzazione di un supercomputer avanzato, ottimizzato per l’intelligenza artificiale, che sarà installato presso il Tecnopolo Manifattura di Bologna.

Le caratteristiche del progetto

Grazie all’implementazione di applicazioni e servizi volti allo sviluppo di un ecosistema a supporto delle imprese, il progetto avrà un impatto decisivo su settori strategici per l’economia nazionale. Tra questi, l’agroalimentare, la cybersecurity, le scienze del clima e della Terra, la mitigazione dei rischi legati agli eventi climatici estremi e il manifatturiero.

IT4LIA AI Factory beneficia di un investimento complessivo di circa 430 milioni di euro. Il ruolo di coordinamento sarà affidato a Cineca, che si occuperà dell’implementazione del supercomputer e della gestione delle infrastrutture connesse. Tra i finanziatori anche la Fondazione Bruno Kessler. Quest’ultima vanta una decennale esperienza in AI e un forte posizionamento in iniziative strategiche europee, tra cui il coordinamento di AgrifoodTEF, il coinvolgimento nel Data Space for Agriculture e nelle iniziative EDIC per l’Agrifood. Si focalizzerà sull’AI per l’Agritech, sviluppando soluzioni che migliorino la resilienza e la competitività delle filiere agroalimentari italiane, accelerando l’adozione di AI e robotica in agricoltura.

Il supercomputer

Il Tecnopolo Manifattura di Bologna è già punto di riferimento europeo per il supercomputing, i big data, l’AI e il calcolo quantistico. Qui verrà installato il supercomputer avanzato. Questa infrastruttura, tra le più potenti al mondo, diventerà un asset strategico per posizionare l’Italia come leader nell’elaborazione AI in Europa.

Il progetto prevede inoltre lo sviluppo di applicazioni e servizi miranti allo sviluppo di un ecosistema a supporto delle imprese. Grazie a un modello organizzativo one-stop-shop, l’iniziativa semplificherà l’accesso a servizi innovativi ad alto valore aggiunto, incentivando la collaborazione tra ricercatori, startup e PMI, e promuovendo un’economia più connessa e dinamica.

«Questo è un successo di squadra, una enorme opportunità per il nostro Paese – ha dichiarato il presidente di Cineca, Francesco Ubertini –. Grazie a IT4LIA AI Factory, l’Italia si conferma al centro dello sviluppo tecnologico europeo. Siamo orgogliosi di poter mettere a disposizione un’infrastruttura all’avanguardia che favorirà la crescita di startup, PMI e interi settori industriali. È una vittoria per l’innovazione italiana e per il futuro dell’intelligenza artificiale in Europa».

Le applicazioni in ambito Agritech

L’infrastruttura ha un obiettivo ampio: servire aziende, pubblica amministrazione, ricercatori che abbiano la necessità di sfruttare il calcolo evoluto per lo sviluppo di modelli e servizi di intelligenza artificiale.

«Si è deciso di focalizzare le attività su alcuni ambiti trasversali e quattro verticali. Uno di questi è proprio l’Agritech – spiega Fabio Antonelli, responsabile del gruppo di ricerca OpenIoT presso la Fondazione Bruno Kessler e coordinatore delle iniziative FBK su Agricoltura Digitale –. Andremo a facilitare la racconta e l’analisi dei dati che siano rilevanti. Uno dei problemi grossi anche nell’ambito agricolo è che per sfruttare l’intelligenza artificiale servono dati di qualità che siano utilizzabili. Dovremo coinvolgere soggetti che sono interessati, come aziende, ricercatori o associazioni e li accompagneremo nello sviluppare questo modello».

Continua Antonelli: «Abbiamo alcuni modelli già sviluppati, per esempio per ottimizzare la gestione irrigua delle colture. Ci sono attività che riguardano l’analisi della produttività in funzione del territorio e delle condizioni climatiche. Con questi dati, potremmo dare un suggerimento agli agricoltori su quali sono i ritorni in termini di produttività sulla base delle condizioni climatiche che ci sono state. Un’altra analisi potrebbe essere quella che riguarda l’impatto dei cambiamenti climatici. Gli eventi estremi e che tipo, in quali zone, possono portare valutazioni sulla produttività futura. Infine, si potrebbe anche andare a sviluppare modelli per l’analisi di patologie e patogeni».

Il progetto inizierà tra fine marzo o inizio aprile. Alcuni servizi saranno subito disponibili, per altri occorrerà attendere il primo anno.

 

Autore: Rachele Callegari

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Rachele Callegari

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