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CONTINUANO LE PROTESTE: AGRICOLTORI IN PIAZZA

Continuano le proteste degli agricoltori: servono misure urgenti

Non si fermano le proteste degli agricoltori. Tante le manifestazioni in diverse piazze d’Italia.

Le misure necessarie

in questi giorni la Giunta nazionale di Confagricoltura è tornata a riunirsi a Bruxelles. L’obiettivo è rimarcare come le priorità per il settore primario italiano siano legate a doppio filo all’Europa. L’associazione ha ribadito la necessità di un Piano strategico dell’Unione che punti sul rafforzamento della competitività del settore.

Semplificazione burocratica, agevolazioni nell’accesso al credito, programmi di gestione del rischio. Sono queste le misure immediate di cui necessitano le imprese. Questo chiedono le proteste degli agricoltori. A livello di politica comunitaria, ancora una volta Confagricoltura chiede un’azione immediata sulla PAC e sul budget destinato all’agricoltura, soprattutto a fronte di un allargamento a più Paesi.

Uno sguardo al Piemonte

«Esprimiamo vicinanza a chi sta manifestando, condividiamo i motivi delle proteste. Come Confagricoltura siamo in pressing sul Governo, in Italia e in Europa, su molti dei temi oggetto del malumore degli imprenditori del comparto primario» afferma Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, commentando le proteste degli agricoltori in corso a Cuneo.

L’impatto del cambiamento climatico e le difficoltà incontrate dagli imprenditori a causa dell’aumento dei costi di produzione permangono in cima alla lista dei fenomeni da monitorare e contenere con immediatezza. Servono ricerca e innovazione, con sforzi equilibrati tra pubblico e privato. I dossier già affrontati da Confagricoltura restano temi sul tavolo, da affrontare il prima possibile con le istituzioni nazionali ed europee per dare una risposta alle proteste degli agricoltori.

«È una fase molto impegnativa per tutto il nostro settore. Clima, transizione ecologica e accordi internazionali saranno il fil rouge dell’anno appena iniziato. Quella del 2024 è stata l’annata più calda di sempre, con profonde ripercussioni sui raccolti di cereali e ortofrutta. Il comparto della frutta fresca, ad esempio, a causa del cambiamento climatico e delle conseguenti fitopatie, in dieci anni ha ridotto la produzione di un terzo e le aumentate importazioni di frutta dall’estero minano la competitività delle imprese italiane – continua Enrico Allasia.

Apprezziamo lo sforzo del Governo che, nell’ambito della legge di bilancio, ha ridotto la pressione fiscale, utile a dare slancio all’economia, e inserito le misure che favoriscono il processo di innovazione e la ricerca in ambito agricolo. Tuttavia, occorre verificare con il Governo come individuare le risorse economiche per stabilizzare e proteggere il reddito degli agricoltori. In particolare quelli colpiti da fitopatie ed epizoozie, con un maggiore controllo della fauna selvatica»

Infine, conclude Allasia: «Siamo vigili sul tema degli accordi internazionali. L’intesa UE-Mercosur (il mercato comune sudamericano), ad esempio, non garantisce equità e reciprocità nei rapporti, né protezione per il nostro modello agricolo».

Trattori in Lombardia

Pochi giorni fa, una delegazione di agricoltori si è recata in piazza Lombardia a Milano, per manifestare sotto gli uffici della Regione. Il giorno dopo, dai presidi di Binasco e di Ossona, nel magentino, oltre che da altri presidi della Lombardia, sono partite due colonne di trattori. Una alla volta del parcheggio dell’Iper, al centro commerciale Fiordaliso, di via Curiel, a Rozzano. L’altra invece  diretta verso il parcheggio del Carrefour del centro commerciale Milanofiori di Assago.

Non è un caso che per la loro protesta abbiano scelto due grandi centri commerciali, considerati concausa della crisi che stanno vivendo le aziende agricole. Lo scopo è sensibilizzare i passanti e i clienti del ruolo che hanno le aziende della grande distribuzione sulla crisi del settore agricolo e zootecnico. «Oggi è proibitivo fare agricoltura» dicono in coro i responsabili di “Riscatto Agricolo”, una delle sigle che raggruppa un buon numero di manifestanti.

Il sindaco di Assago, Graziano Musella, e il presidente del Consiglio, Giuseppe Romano, hanno incontrato gli agricoltori. «Siamo qui – hanno detto – per portare la nostra solidarietà a questi lavoratori, per difendere il Made in Italy, la sovranità alimentare e la qualità del nostro cibo. Due i fari che ci guidano: la salvaguardia dell’agricoltura italiana e una filiera alimentare che garantisca la qualità del prodotto e di conseguenza che tuteli il consumatore».

Voci dalla piazza

«La mobilitazione non si è mai fermata. Nel periodo che corre tra aprile e fine settembre, il periodo dove gli agricoltori lavorano, siamo stati attivi su altri fronti, come i consorzi di bonifica. Ne abbiamo approfittato anche per tirare un po’ le somme. La mobilitazione dello scorso anno ci ha insegnato che, come era ovvio prevedere, arrivava sempre qualcuno che si spacciava per uno di noi senza esserlo. Li abbiamo puntualmente scoperti». A parlare è Giancarlo Carapellotti, responsabile della comunicazione del CNAT (Coordinamento Nazionale Agricoltura e Territorio).

Così commenta le proteste degli agricoltori. «Ripeto, non ci siamo fermati. Abbiamo fatto tante denunce, abbiamo continuato a contattare, anzi, ci hanno anche contattato. Quindi abbiamo formato il CNAT, noi che veniamo dal CRA. Siamo circa 64 o 65 in tutta Italia.

E abbiamo fatto vari incontri, li stiamo facendo ancora. Molti ci dicono “I trattori, trattori!”. I trattori arriveranno al momento opportuno. Ma non ci siamo mai fermati e non ci fermeremo».

 

Autore: Rachele Callegari

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Rachele Callegari

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