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COSA E’ SUCCESSO A CAMPO DEMO FORAGGIO

Le performance delle varietà in prova e le opportunità raccontate dai protagonisti

Ieri a Carpenedolo i cerealicoltori si sono dati appuntamento per osservare dal vivo le oltre 160 varietà in prova, di cui una trentina di frumento, oltre a orzo, segale, triticale, loietto, avena e miscugli con leguminose. L’occasione è stata il Campo Demo® Cereali foraggio organizzato a Carpenedolo (Brescia, Gruppo Nodari) da Agricola 2000 a Piacenza, presso Cerzoo dell’Università Cattolica. Grano italiano c’era e ha raccolto le testimonianze degli organizzatori, delle aziende e degli agricoltori presenti. Un assaggio di quanto si è potuto vedere è mostrato nella galleria fotografica e di video alla fine di questo articolo.

A Campo Demo® foraggio si scelgono le varietà: triticali sotto la lente

Campo Demo® Cereali foraggio è stata l’occasione per i cerealicoltori di vedere dal vivo e toccare con mano la performance di numerosissime e diverse varietà, provate nelle medesime condizioni pedoclimatiche. Apprezzare l’adattabilità e la resa dei diversi materiali genetici è ciò che un campo di confronto varietale offre, nell’ottica di un coinvolgimento in prima persona degli agricoltori.

Il campo di Carpenedolo ha mostrato, anche solo dal punto di vista visivo, come certe specie si siano adattate meglio e abbiano ottenuto una maggiore produzione di biomassa: i triticali, ad esempio, hanno raggiunto un maggiore sviluppo in altezza, quindi una biomassa superiore rispetto ad altre specie. Molte aziende stanno investendo su questa specie che ha anche dimostrato una buona capacità di adattamento nel corso delle ultime stagioni agrarie, rivelatesi particolarmente critiche per l’andamento meteorologico.

Biogas per la redditività a Campo Demo® foraggio

I cereali autunno vernini da foraggio rappresentano una produzione strategica nell’azienda agricola di oggi, come ci dice Guido Bezzi, responsabile agronomia del CIB (Consorzio Italiano Biogas). L’agricoltore decide in corsa, in base alle condizioni della coltura e a quelle di mercato, la destinazione del prodotto: una stagione non particolarmente favorevole può offrire redditività grazie all’impiego della biomassa per la produzione di biogas. Questa flessibilità si rivela una strategia vincente in un contesto di variabilità meteorologica e delle condizioni di mercato.

Guido Bezzi ricorda a Grano italiano le qualità ideali delle varietà di frumento da destinare alla valorizzazione energetica: “la caratteristica principale è che abbiano una buona produzione di biomassa e un buon quantitativo di amido, quindi un buon equilibrio fra struttura della pianta e spiga. Inoltre, le varietà, a destinazione foraggera, devono avere una buona digeribilità”. Anche i miscugli con leguminose sono vincenti, in quanto integrano la componente proteica che si rivela positiva per nutrire l’impianto a biogas.

Dove va la ricerca nei cereali da foraggio

Luigi Cattivelli, del CREA di Fiorenzuola d’Arda, ci ricorda le principali azioni di ricerca per i cereali autunno vernini da foraggio: in primis c’è l’obiettivo di sviluppare varietà con una maggiore resistenza alle malattie, poi quello di ottenere varietà che producano di più. «Un’azione di più lungo periodo», ci dice, «è quella che mira a cambiare la struttura della pianta e migliorare l’efficienza fotosintetica, meccanismo base attraverso cui la pianta produce. Questo consentirebbe di disegnare piante del futuro capaci di un maggiore potenziale produttivo». Si tratta, però, di una sfida scientifica complessa perchè coinvolge tanti geni che lavorano in modo integrato. Luigi Cattivelli ci conferma che sono tanti i progetti, anche internazionali, che stanno lavorando su questo obiettivo importante.

In sintesi, il principale traguardo a cui mira il miglioramento genetico attuale nei cereali da foraggio è il disegno di varietà con la capacità di produrre più biomassa per metro quadro, oltre ad essere più resistenti alle malattie.

 

 

Autore: Azzurra Giorgio

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