L'analisi dei mercati del frumento
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I CALI CONTINUANO

Previsioni positive di raccolto spingono i listini in ribasso: l’analisi dei listini di Milano, Foggia e Bologna

Continuano i ribassi sui listini dedicati al frumento duro nell’ultima settimana di mercato, in seguito ad una crescente fiducia sui raccolti ormai prossimi. Anche per tenero le poche variazioni espresse sono negative. Dinamiche che scaturiscono dall’avvicinarsi del raccolto, che si prevede più abbondante rispetto allo scorso anno in molti areali produttivi nazionali ed esteri.

LE PREVISIONI DI CRESCITA NEI RACCOLTI CONTINUANO A SPINGERE IN RIBASSO DURO

Il grano duro perde 5 €/t sia nelle borse del nord Italia sia in quelle del sud, mentre a Bologna il calo è lievemente inferiore, pari a 4 €/t. Le notizie positive sulla produttività emerse in settimana ai Durum Days di Foggia (LEGGI) spingono queste variazioni negative. Che la produttività dell’annata in corso fosse migliore della precedente era prevedibile, considerando le grandi difficoltà legate alla siccità avute in diversi territori del sud Italia lo scorso anno. Più sorprendente scoprire che le superfici seminate siano aumentate e che la produttività sia maggiore della media di tutto il quinquennio precedente, visti i prezzi non molto remunerativi vissuti nella campagna in corso.

L’impatto che questo sta avendo sui listini è legato anche ad una concomitanza con uno sviluppo ottimale delle coltivazioni in altri territori dove si produce molto grano duro. In Ue, soprattutto in Spagna, in Nordamerica ed in Nordafrica sembra che le coltivazioni stiano procedendo al meglio. I compratori, consci di questi sviluppi e della probabile elevata offerta che si avrà nei prossimi mesi, stanno riducendo la loro propensione all’acquisto, favorendo i cali che si registrano nei listini in analisi. Se queste previsioni di disponibilità si dovessero avverare, questi cali potrebbero proseguire e sarebbe difficile prevedere un’inversione di tendenza.

RIBASSI PRESENTI MA MENO DIFFUSI PER TENERO

Passando al frumento tenero, il prodotto nazionale si stabilizza dopo i cali visti di recente, con la sola eccezione dei frumenti di forza. La maggior disponibilità attuale e prevista nella Penisola di questa categoria di prodotto porta la quotazione ancora leggermente in ribasso in entrambi i listini. La raccolta si avvicina e le scorte della merce 2024 sono ormai pressoché terminate, portando anche alla non quotazione dei biscottieri su Milano. Per il prodotto di origine estera i cali sono diffusi a Milano e a Bologna. Nel capoluogo lombardo le variazioni più marcate riguardano l’origine Nordamericana, mentre a Bologna i ribassi maggiori sono per il prodotto comunitario. Si registrano lievi ribassi anche sui mercati a termine, in previsione di un continuo afflusso di prodotto dall’est, alla luce di un’ottimo sviluppo colturale delle coltivazioni in campo.

A differenza di quanto accaduto nella settimana precedente (LEGGI), negli ultimi sette giorni è Milano a riportare variazioni negative anche per tutte le categorie di prodotti lavorati, farine e semole, e di sottoprodotti della stessa lavorazione. Questo avviene per allinearsi a quanto espresso a Bologna nella settimana precedente, mentre in questa rilevazione nella borsa emiliana risultano più attenuati i cali per le semole, stabili le farine e ancora in netto calo i sottoprodotti della lavorazione.

 

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