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AL VIA LA RACCOLTA DEL FRUMENTO IN VENETO

Iniziata la raccolta del frumento in Veneto: il punto su Padova, Vicenza e Delta del Po

Si sta facendo in questi giorni la raccolta del frumento. Ecco la situazione in tre aree del Veneto

Il vicentino

«Siamo ancora in fase di raccolta del frumento. Il duro è una parte molto minimale rispetto al tenero, anzi negli ultimi anni è diminuito la presenza del duro, soprattutto a Vicenza». A parlare è Gianni Biasiolo, vicepresidente di Confagricoltura Vicenza e presidente di Essiccatoio Cooperativo.

Continua: «Questo per condizioni climatiche difficoltose al lato della semina e poi per le caratteristiche che non si raggiungono nella stagione primaverile estiva. Le caratteristiche sono nella norma, non è un’annata eccezionale, è un’annata mediocre. Per quanto riguarda sia tenero che duro, siamo in una fase centrale. Abbiamo iniziato la raccolta del frumento all’inizio di questa settimana, finiremo a inizio della prossima. Il tenero non male a livello soprattutto di qualità, perché il peso specifico è buono quest’anno.  A livello quantitativo, invece, abbiamo seminato tardi, però purtroppo pioveva sempre, quindi non era possibile entrare in campo prima, quindi ne ha risentito la quantità, non la qualità, che quest’anno è buona».

A livello di prezzi, spiega, le quotazioni sono circa un 10% più alte dell’anno scorso. Il prezzo rispecchia già la mancanza di quantità, inferiore allo scorso anno.

«Sono sempre le condizioni climatiche che incidono a livello di produzione o di qualità, ma i prezzi sono sicuramente bassi. Con l’aumento dei costi energetici che abbiamo, come concimi, fitosanitari, gasolio di autotrazione per fare le lavorazioni, quelli sono aumentati in maniera spaventosa, il netto è forse peggio rispetto a 5-6 anni fa» conclude Biasiolo.

Il padovano

Buona produzione qualitativa per l’orzo, con segnali incoraggianti per i prezzi. Qualche punto interrogativo, invece, sulla raccolta del frumento, sia per quanto riguarda la qualità che le quotazioni.

«La raccolta è terminata per quanto riguarda l’orzo, mentre per quanto il frumento, tenero e duro, è in stato avanzato nella zona di Este e Montagnana, e al 20% nel territorio di Conselve» riferisce Giuliano Bonfante, responsabile della sezione seminativi di Confagricoltura Padova e della sezione cereali da foraggio di Confagricoltura Veneto.

Perplessità sul fronte dei frumenti. «È stata una stagione problematica, tra inverno molto piovoso e pure eccessi di pioggia in maggio, quindi con difficoltà tra malattie, ristagni e asfissia delle piante – spiega Bonfante –.  Le alte temperature di giugno, poi, hanno accelerato la maturazione, soprattutto tra Este e Montagnana dove la raccolta del frumento è stata anticipata. Dalle prime impressioni la qualità è a macchia di leopardo: c’è una produzione con ottime caratteristiche e altra dai valori inferiori. Tra una quindicina di giorni tracceremo un bilancio. Possiamo già dire che i prezzi saranno più bassi dell’anno scorso almeno di 4-5 euro al quintale. E questa non è una buona notizia, dato che già l’andamento dei mesi scorsi è stato penalizzante per gli agricoltori e che i costi di produzione si mantengono ancora alti tra energia elettrica, gas, sementi, concimi e prodotti fitosanitari”.

Quella di Padova è una provincia cerealicola per eccellenza. Secondo i dati 2023 di Veneto Agricoltura, infatti, è prima in Veneto per produzione di grano tenero, con oltre 27.000 ettari, davanti a Rovigo (26.000) e Venezia (25.000). Per quanto riguarda il grano duro, occupa la seconda piazza con 2.800 ettari, dietro a Rovigo.

Il Delta del Po

Ci sono delle notevoli discrepanze sulle quantità raccolte. Io quest’anno avevo seminato il grano duro e il grano tenero misto rosso biscottiero. E ho fatto delle ottime produzioni. 65 quintali a ettaro di grano duro e 80 quintali di grano tenero a ettaro. Sento però dei colleghi che invece hanno avuto produzioni molto più scarse. Insieme al tecnico che mi segue, stiamo facendo delle considerazioni sulle lavorazioni che si fanno prima di seminare. Se il terreno viene rispettato e non lavorato troppo bagnato, viste le caratteristiche molto limose di queste zone, e si seguono alcuni criteri, la differenza si nota. C’è anche da dire che le proteine del duro, nonostante la buona produzione, erano basse rispetto alle aspettative. Quelle del tenero invece eccellenti». Elena Bison ha una azienda agricola familiare nella zona del Delta del Po, ereditata dal padre.

«Per quanto riguarda i prezzi, anche se è prematuro dirlo, ho visto un calo rispetto all’anno scorso di quei 2-3 euro che dà sempre un po’ fastidio. Ma la raccolta del frumento è stata positiva, per cui non mi lamento».

Elena sottolinea però gli alti costi di gestione: «Prima del Covid, delle crisi energetiche, erano sugli 800 euro a ettaro di frumento. Poi sono schizzati a 1400 euro durante la pandemia e adesso si sono stabilizzati sui 1200 euro. E al contempo hanno diminuito drasticamente i contributi europei».

 

 

Autore: Rachele Callegari

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Rachele Callegari

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