Con la raccolta che si avvia al termine al Nord (LEGGI) e listini ormai pienamente espressi su tutte le principali piazze, il quadro del frumento si fa più chiaro: il tenero consolida un rimbalzo sulle classi medio‑basse e registra piccoli aumenti anche sulle categorie superiori, mentre il duro rallenta la discesa e mostra primi segnali di pavimento. Restano sotto osservazione i tenori proteici, il ruolo dell’import per bilanciare le miscele e il futuro sostegno comunitario, dopo l’annuncio di tagli al bilancio PAC di circa 80 milioni.
TENERO: STABILITÀ PER I GRANI DI FORZA, RIMBALZO PER PANIFICABILI E BISCOTTIERI
Milano propone il quadro seguente: frumento di forza e panificabile superiore invariati, ma rialzi di 5 €/t su panificabile base, biscottiero e “altri usi”, che riducono lo spread con le classi alte e indicano domanda maggiormente alla ricerca delle categorie medio‑basse, essendo più disponibile le alte in piena raccolta. Bologna estende il segnale: +2/+3 €/t su speciali di forza, speciali, fino e buono mercantile; mercantile ancora non quotato, a conferma di offerta limitata nelle classi inferiori. Lievi apprezzamenti anche per le origini estere di qualità (Northern Spring e Canada Western) e per il Comunitario nelle piazze nostrane.
Nel complesso, la raccolta italiana sembra aver portato rese irregolari ma qualità merceologica generalmente buona. Questi parametri molitori variabili e la disponibilità contenuta delle classi merceologiche inferiori, certificata dalle variazioni a listino, mantengono l’interesse dell’industria per coperture di breve‑medio periodo. Dall’estero, le prime indicazioni comunitarie segnalano proteina sotto media in alcuni areali (Francia) e un atteggiamento attendista degli operatori, mentre la concorrenza del Mar Nero resta sullo sfondo. I futures sul frumento tenero hanno mostrato un tono più morbido a Parigi e un andamento irregolare, con tentativi di rimbalzo e prese di beneficio, a Chicago.
DURO: LA DISCESA PERDE SLANCIO, MENTRE SI DEFINISCE IL QUADRO DELLA DISPONIBILITÀ NAZIONALE
Per duro, Foggia fa da ancoraggio: Biologico, Fino, Buono e Mercantile invariati dopo le flessioni precedenti, segnale anche di un rallentamento nell’offerta al Sud a raccolti pressoché ultimati. A Bologna il ribasso si concentra sul fino (‑3 €/t) mentre le altre classi restano ferme, un movimento definibile di riallineamento più che un nuovo trend ribassista. Milano tiene il fino origine nord stabile ma taglia di 3 €/t buono, mercantile e tutte le classi del centro. Nel capoluogo lombardo debutta la quotazione del Comunitario (310‑315 €/t), segnale che l’import sta entrando maggiormente in gioco nel mercato nazionale. Gli operatori, infatti, sono ormai consapevoli del quadro produttivo nazionale, nonostante le stime rese note siano ancora discordanti, come spiegato nell’analisi precedente (LEGGI)
I fondamentali globali sono nel complesso rassicuranti (produzione e scorte adeguate) e continuano a esercitare pressione, mentre i tenori proteici risultano mediamente sotto attese sia in Italia sia in diversi areali europei. Nelle borse continentali gli scambi restano prudenti: molte partite consegnate ai molini con prezzo da definire rallentano la formazione dei valori. A livello internazionale permane volatilità: Canada al centro dell’attenzione tra siccità e piogge riparatrici; differenziali tra origini in evoluzione; valute nordamericane più forti e noli marittimi in recupero possono incidere sui costi d’importazione. I futures statunitensi sul grano duro hanno ceduto leggermente nell’ultima settimana a Chicago, coerenti con una fase di normalizzazione dopo i rialzi recenti.
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