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ACQUE SALINE IN PUGLIA

La sintesi del raccolto in Puglia, tra malattie e carenza idrica: il racconto del tecnico di SATA

Il bilancio della stagione del frumento duro in Puglia è complesso, condizionato dalla carenza idrica, in particolare nelle zone di pianura, e dal forte caldo che ha ridotto la durata del ciclo fenologico. Nella piana, le rese registrate sono dai 7 ai 15 quintali/ ettaro, con picchi di 20 quintali/ ettaro. Sui Monti Dauni, invece, si sono raggiunte rese intorno ai 30-35 quintali/ ettaro, con punte di 50 quintali/ ettaro. Conseguenze negative ci saranno anche sulle orticole, con le acque profonde che mostrano segni di salinità.

Buona qualità

La sintesi delle produzioni regionali, quindi, è quella di rese maggiori nelle zone più fresche: ce lo spiega Potito Gallo, tecnico sperimentatore di SATA per la Puglia. I valori di qualità sono abbastanza generalizzati tra i diversi areali: il tecnico di SATA ci riferisce una qualità ottima, con pesi ettolitrici anche intorno a 86 e ottime proteine, ovviamente con differenze tra le varietà. Soprattutto dove le rese non sono state molto elevate, i pesi specifici sono buoni e le proteine sono intorno al 16-18%, con picchi talvolta anche più elevati.

Condizioni fitosanitarie buone

Dal punto di vista fitosanitario, i primi problemi sono iniziati intorno ai mesi di marzo e aprile: “il caldo umido ha posto le condizioni ideali per la diffusione dell’oidio, soprattutto su quelle varietà più sensibili: la malattia si è affacciata nelle fasi di levata e foglia bandiera. In seguito, le condizioni più ventilate non hanno permesso il manifestarsi di molte malattie.” E conclude: “nel mese di maggio, nella fase di maturazione cerosa, le ultime piogge hanno fatto emergere talvolta della ruggine sulla spiga, ma solo in campi particolarmente fitti che avevano accestito bene. Laddove non c’era accestimento elevato, si può dire che le malattie non si sono mai viste”.

Acque saline

Potito Gallo ci conferma che la situazione della disponibilità d’acqua in Puglia è ormai critica: il Consorzio non ha mai consentito l’impiego della risorsa per usi agricoli in questa stagione e le falde, a furia di estrarre acqua, si stanno abbassando. Anche i livelli di salinità sono preoccupanti, non solo in zone prossime al mare ma anche nell’entroterra. Ci testimonia: “una ventina di giorni fa, in un campo di pomodori, ho riscontrato valori di conducibilità elettrica pari a 5000 µS/cm, davvero preoccupanti”. Dopo gli annunci del Consorzio, infatti, c’è stata una corsa a costruire pozzi e vasche di raccolta, con il risultato di un depauperamento delle acque sotterranee.

Gli annunci della costruzione di una derivazione dal Liscione non rendono più positive le aspettative. Il morale è basso, soprattutto pensando alla campagna del pomodoro. Il tecnico di SATA ci conferma che, oltre ad un certo calo delle superfici, il problema è che non è chiaro quanti campi arriveranno a raccolta. Nelle varietà precoci si potranno ottenere buone produzioni e qualità ma per quelle tardive ci sono grossi dubbi. E conclude: “ormai sono mesi che non piove, le temperature sono costantemente intorno ai 40 gradi: tra questo e la salinità delle acque, sarà dura.”.

Foto di SATA.

Autore: Azzurra Giorgio

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