Ivano Ramon, Direttore degli studi per l’area Nord-Centro di SATA, ci aiuta ad approfondire gli effetti dell’andamento meteorologico nei campi di frumento del Nord Ovest. Vediamo insieme come si sono evolute le malattie e quali risultati qualitativi si sono raggiunti dopo il raccolto.
Piogge e malattie
La primavera piovosa che si è verificata negli areali del Nord Ovest, ci dice Ivano Ramon, poteva anche favorire lo sviluppo delle malattie fogliari. Questo non si è, poi, verificato in quanto le temperature sono state inferiori rispetto alla media stagionale, in particolare di notte. Problematiche maggiori ci sono state, invece, per le malattie della spiga: in quei campi dove non si è riusciti ad entrare per eseguire i trattamenti fungicidi oppure si è entrati in ritardo, è possibile che si rileveranno danni qualitativi importanti. Al momento non sono ancora disponibili dati in merito alla contaminazione da micotossine ma l’aspettativa è di avere dei valori problematici nei casi in cui, appunto, le aziende non hanno realizzato trattamenti adeguati.
Il campo sperimentale
Una prova di quanto appena detto si è avuta all’interno del campo sperimentale di SATA in provincia di Alessandria. Ivano Ramon ci conferma che nelle parcelle non trattate ci sono stati attacchi molto severi di fusarium. Le parcelle che hanno subito trattamenti, invece, non hanno dato problemi, a parte qualche eccezione. Secondo il tecnico l’intensità della fusariosi è stata particolarmente importante in questa stagione: come è avvenuto anche in Lombardia, infatti, le condizioni di pioggia sono state “da manuale” per la malattia, con precipitazioni che si sono verificate durante tutta la settimana della fioritura.
E la qualità?
Un ultimo commento da parte di SATA è sulle caratteristiche qualitative delle diverse varietà. Ivano Ramon ci dice: “sia nel nostro campo sperimentale che negli areali di riferimento del territorio, abbiamo registrato valori di proteine in linea con le caratteristiche di qualità delle diverse varietà, 10-11% per i biscottieri, 13-13.5% per i panificabili e 14-15% per i forza. Le prove alveografiche ci indicheranno la qualità delle proteine presenti nei raccolti: più avanti potremo avere maggiori dettagli su questo aspetto.
Autore: Azzurra Giorgio
Puoi seguirci anche sui social, siamo su Facebook, Linkedin e Instagram