La stagione 2024-25 è stata certamente una annata difficile nella provincia di Siena, come ci riferisce Alessandro Cinughi, cerealicoltore del territorio. Normalmente le rese del frumento duro vanno tra i 25 quintali nelle zone collinare, più svantaggiate, ai 40-45 quintali/ ettaro in quelle di fondo valle, più generose. Nell’ultimo raccolto, però, non si sono raggiunti quantitativi pari alla metà dei valori “normali”, non solo per il frumento duro ma anche per il tenero e per i cereali minori. Fortunatamente, ci riferisce l’agricoltore, ha potuto realizzare le vendite del duro con un certo anticipo, riuscendo così a garantirsi almeno ricavi più soddisfacenti rispetto ai prezzi che si sono raggiunti più avanti nella campagna.
Problemi dalle semine
I problemi dell’annata sono iniziati dalle semine, per Alessandro Cinughi: in alcune zone si è riusciti a seminare nei tempi giusti ma, poi, le precipitazioni sono state molto intense e le emergenze hanno sofferto. Lo stesso problema si è avuto nelle zone in cui si è dovuto seminare in ritardo, sempre a causa delle continue precipitazioni, su terreni ancora bagnati.
Questo lo ha portato anche a ridurre le superfici seminate in corso d’opera, quindi in autunno, preferendo lasciare i terreni a riposo in vista della prossima stagione o per colture primaverili. La valutazione rischio-beneficio lo ha portato a scelte drastiche che, però, hanno evitato perdite economiche.
Interventi colturali complicati
Le difficoltà si sono presentate anche nella fase invernale del ciclo colturale: gennaio e febbraio sono stati particolarmente piovosi e il meteo ha impedito l’accesso in campo per realizzare le concimazioni invernali. Questo ha impedito di spingere l’accestimento, in piantine che erano ancora in sofferenza rispetto ad annate più asciutte. Anche i diserbi sono stati complicati: non solo per la difficoltà di accedere ai campi, ma anche per la grande intensità di infestazioni di malerbe, favorite dalle piogge. Per Alessandro Cinughi, poi, i principi attivi a disposizione sono ormai pochi, oltre che meno efficaci, così che le armi a disposizione per la difesa sono state scarse. Anche i trattamenti di difesa anti-fungina sono stati problematici per la difficoltà di accesso ai campi: spesso non si è potuti accoppiarli ai diserbi, con un conseguente aggravio di costi e complessità organizzativa per l’agricoltore.
Nonostante le rese non soddisfacenti, la qualità ottenuta nei terreni dell’agricoltore senese è stata medio-alta. Ci sono state, però, molte difformità nel territorio: diversi cerealicoltori della zona hanno riferito ad Alessandro Cinughi di avere invece ottenuto quantitativi soddisfacenti: evidentemente i diversi periodi di semina, combinati con le peculiarità dei terreni, hanno determinato risultati differenti, come è avvenuto anche in altre regioni.
Annata difficile: e il futuro?
Il futuro si prospetta non semplice, dal punto di vista dei mercati: Alessandro Cinughi ha deciso di optare per superfici minori investite a grano duro, privilegiando il tenero e cereali minori come l’avena che possono avere una migliore collocazione economica. Inoltre, sta modificando la normale organizzazione delle operazioni colturali per evitare i ritardi della scorsa stagione: ha iniziato già in agosto le lavorazioni preparatorie, come si faceva una volta, pur con terreni più duri e aridi.
Autore: Azzurra Giorgio
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