Approfondiamo in questo articolo i risultati produttivi e qualitativi delle varietà testate nell’ambito della Rete nazionale frumento duro 2024-25, coordinata dal CREA di Foggia.
Risultati produttivi e qualitativi per i due macro-areali
Per quanto riguarda le 29 varietà testate nel macro-areale Sud-Isole (tabella 2) la produzione media si è stata di 5,36 t/ha, un dato nettamente superiore non solo al valore particolarmente basso registrato nel 2024 (3,96 t/ha), ma anche alla media del quinquennio precedente. Le rese migliori sono state raggiunte da RGT Imprimatur, RGT Aventadur, Antalis, Caracalla e Fuego, tutte con indici produttivi pari o superiori a 105. Dal punto di vista morfologico si osserva un significativo incremento della taglia, che con una media di 84 cm risulta superiore di 13 cm rispetto al 2024.
I caratteri qualitativi confermano un buon livello: il peso ettolitrico medio è di 81,8 kg/hL, il peso di 1.000 semi raggiunge i 45,4 g, mentre il contenuto proteico si colloca al 13,9%. Alcune varietà, come Bering, Marco Aurelio, Gregorio e Monastir, hanno mostrato valori proteici particolarmente elevati, pari o superiori al 14,5%. Tra le cultivar in prova, Caracalla, Felsina e Marakas hanno evidenziato il miglior equilibrio tra resa e qualità, superando la media di campo per entrambi i parametri.
Nel macro-areale Centro-Nord (tabella 3) la resa media delle 30 varietà in prova è stata pari a 7,03 t/ha, in netto miglioramento rispetto al dato del 2024 (6,15 t/ha). Tra le cultivar più produttive spiccano Anvergur (7,88 t/ha; indice 112) e Calvino (7,61 t/ha; indice 108), entrambe capaci di superare la media in tutti i 15 campi di sperimentazione. Anvergur conferma così le ottime prestazioni già rilevate lo scorso anno, mentre Calvino, al suo primo anno di valutazione, si è subito distinta. A livelli leggermente inferiori si collocano Monastir, Antalis, LG Naudaris, Catone e Socrate (indice 104), seguite da Fuego, Bourbon, RGT Voilur, Zante e Platone (indice 102), varietà che hanno superato la media di campo in oltre 10 prove su 15.
Dal punto di vista morfologico, le piante hanno raggiunto un’altezza media di 90 cm, con una densità di 423 spighe/m². I parametri qualitativi risultano complessivamente buoni: il peso ettolitrico medio è stato di 82,1 kg/hL, con punte superiori a 84,0 kg/hL in varietà come Platone, Fedele e Tacito. Anche il peso medio di 1.000 semi si è mantenuto elevato, raggiungendo 49,4 g. Diverso è stato l’andamento del contenuto proteico, che con un valore medio del 12,9% si è collocato al di sotto di quello del 2024 (13,6%).
Tabella 2
Tabella 3
Aspetti fitosanitari
Dal punto di vista fitosanitario, i sintomi di septoria sono stati rilevati in tutte le varietà, con livelli di intensità variabili, a conferma della necessità di un continuo lavoro di selezione per aumentare la resistenza genetica. Le altre avversità, come l’oidio e le ruggine gialle e brune, hanno avuto incidenze limitate e non hanno influito in modo significativo sulle produzioni.

L’annata in sintesi
Nel complesso, l’annata 2024-25 ha evidenziato un netto miglioramento delle rese rispetto allo scorso anno e una sostanziale tenuta dei parametri qualitativi, ad eccezione del contenuto proteico che resta l’elemento più critico. Le nuove varietà introdotte nella Rete hanno mostrato ottime performance, a conferma del ruolo chiave che il miglioramento genetico e la selezione varietale hanno per migliorare l’adattamento alle condizioni climatiche sempre più variabili.
Autori: Pasquale De Vita, Ivano Pecorella, Fabio Fania, Patrizio Spadanuda e Nicola Pecchioni – CREA Centro di Ricerca Cerealicoltura e colture Industriali, Foggia
Foto di Patrizio Spadanuda, CREA
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