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MACCHINE FERME, COSTI IN SALITA

Perchè l’obbligo di assicurare mezzi agricoli fermi o non circolanti su strada è un rischio per le aziende agricole

Trattori, mietitrebbie e macchinari fermi nei cortili e nei magazzini delle aziende rischiano di trasformarsi in un costo fisso per gli agricoltori. L’attuale normativa, infatti, impone l’obbligo di assicurazione RCA anche ai mezzi immatricolati che non circolano su strada. E’ Cia-Agricoltori Italiani e tornare a denunciare il problema: assicurare macchine usate solo poche settimane l’anno o addirittura ferme da mesi scarica spese aggiuntive su imprese agricole già sotto pressione per rincari energetici e input produttivi.

L’appello al Parlamento

Il Presidente di Cia-Agricoltori Italiani chiede di approvare subito gli emendamenti al ddl “Imprese”, ora al Senato, che introducono una deroga per i mezzi agricoli destinati esclusivamente ad aree private. Una misura semplice, che allineerebbe l’agricoltura ad altri settori – come carrelli elevatori e veicoli ferroviari – già esclusi dall’obbligo assicurativo. Senza modifica, le aziende dovranno scegliere tra assicurare tutti i mezzi, con costi insostenibili, oppure radiarli perdendo valore patrimoniale. Una soluzione normativa rapida eviterebbe sanzioni, burocrazia e spese ingiustificate, ridando competitività a imprese agricole e agromeccaniche.

La testimonianza dal Piemonte

E’ Paolo Viarenghi, Direttore di Cia Alessandria-Asti, a portarci la testimonianza dal territorio. Nella sua provincia, come anche nella regione Piemonte, tanti sono i mezzi mai stati assicurati. Si tratta, ad esempio, di trattori impiegati per l’irrigazione o rimorchi azionati solo all’interno dell’azienda agricola, che non circolano su strada. “E’ difficile comprendere l’obbligo di assicurazione per questo tipo di macchine” ci dice. E prosegue: “sono mezzi targati ma che sono collocati e circolano solo all’interno di aree private”.

Paolo Viarenghi conclude ricordandoci che questo obbligo deriva da una direttiva dell’Unione Europea: la ratio di questa decisione non è mai stata compresa e ne sono stati chiesti, da tempo, chiarimenti al Ministero, senza aver mai ricevuto una risposta adeguata. L’aggravio di costi per gli agricoltori, in questa situazione, resta l’unica certezza.

Autore: Azzurra Giorgio

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