concimazione nel veronese
Home » «CONCIMANDO IN PRESEMINA SALVO IL 20%»

«CONCIMANDO IN PRESEMINA SALVO IL 20%»

La testimonianza di un cerealicoltore veronese che coltiva grano tenero e duro

«A volte non capisco perché la gente continui a lamentarsi». Questa frase, in bocca a un cerealicoltore veronese, può sorprendere. Ma Enrico Soffiati, che coltiva frumento tenero in quel di Cerea, è un agricoltore ad alto tasso tecnico e allora si capisce perché trovi una soluzione anche in questi momenti difficili.

Ci sono tecniche a basso costo

«Proprio così. Ci sono tecniche di coltivazione dei cereali a paglia a basso costo ed innovative che possono portare lo stesso ad ottime produzioni, ma quasi nessuno le mette in pratica» ci spiega. Ha appena finito di leggere un articolo di Granoitaliano.eu sulla concimazione in presemina, che sui social ha fatto rumore. Lui coltiva sia grano tenero, che duro, così come orzo, colza, mais, sorgo e riso. «Negli ultimi anni mi sono specializzato nella tecniche di coltivazione dei cereali autunno vernini – ci racconta – facendo prove soprattutto di concimazione ed anche varietali. Ho imparato ad innovare abbandonando completamente la chimica e utilizzando solo prodotti pellettati organo minerali e fogliari».

Quanto influisce il clima? «Sicuramente influisce molto sugli aspetti quantitativi e qualitativi dei cereali la stessa stagione in cui li si coltiva, così come può influire il meteo: non si può approcciare ogni cultivar allo stesso modo e un vero imprenditore agricolo deve informarsi e formarsi per prendere decisioni giuste» risponde.

Concimazione in presemina fondamentale

Quanto alla concimazione presemina, secondo Soffiati è «importantissima perché fa il 50% del lavoro e – da prove fatte e pesate – la produzione senza concimazione alla semina è più bassa del 20%. Poi la tecnologia si è sviluppata oggi e in base alla stagione si possono utilizzare solo concimi fogliari e biostimolanti che con una spesa di circa 100 euro ad ettaro possono portare a produzioni di 80/90 quintali a ettaro» è la sua testimonianza. Che condivide coi colleghi: «A volte mi capita di parlare e dare consigli ad agricoltori che però non ascoltano e non vogliono provare queste tecnologie perché rispondono “io sono abituato a fare così”.

Ecco, dico che è una risposta che fa venire la pelle d’oca, perché così non si va da nessuna parte e il lamento ormai è sterile. Sicuramente il mercato non aiuta, è vero e dovremmo essere più rispettati come imprenditori per quello che facciamo, ma se ci fosse più collaborazione tra di noi le cose potrebbero migliorare» dichiara.

Iscriviti alla nostra Newsletter e al servizio Whatsapp!

Cliccando "Accetto le condizioni" verrà conferito il consenso al trattamento dei dati di cui all’informativa privacy ex art. 13 GDPR.

Informativa sulla Privacy

Informativa sulla Privacy - WhatsApp

* Campo obbligatorio