Dal 16 ottobre scorso Agea – Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura, ha iniziato a versare gli anticipi PAC come aveva dichiarato alla stampa il 15 ottobre: “i pagamenti riguardano sia gli aiuti diretti del fondo FEAGA che gli interventi FEASR SIGC (superficie e animali) dello sviluppo rurale della vecchia (2014-2022) e della nuova programmazione (2023-2027)”. Gli anticipi, secondo Agea, ammontano a 1,3 mld €, di cui poco più di 1 mld € relativi agli Aiuti Diretti. Gli agricoltori si aspettano valori di anticipo pari al 70% per gli Aiuti Diretti e all’85% per lo Sviluppo Rurale, salvo eccezioni.
Promessa mantenuta, quindi, da Agea e dal suo Direttore Fabio Vitale, alle prese con una serie di cambiamenti che coinvolgono gli strumenti e le tecnologie a disposizione degli uffici dell’Agenzia: cambiamenti che stravolgono, in particolare, la relazione con gli agricoltori e, quindi, con i CAA che aiutano questi ultimi nella compilazione delle domande e nella gestione di tutte le problematiche e le istanze eventualmente emergenti.
Anticipi da Agea: le aspettative dei CAA
Ma qual è la reale situazione per chi lavora all’interno dei CAA e per i cerealicoltori che hanno usufruito dei loro servizi? Abbiamo intervistato Stefano Poli (nella foto), responsabile regionale e di sportello del CAA Liberi Agricoltori di Matera.
«Agea ha effettivamente iniziato a versare gli anticipi, come promesso” ci dichiara. «Il problema per i nostri agricoltori è che lo sta facendo solo in parte. Ad esempio, ha escluso a priori tutte le domande per misure del PSR contenenti un impegno pluriennale e che si trovano al primo anno di applicazione. Questo lo ha fatto, sostanzialmente, mascherandolo come un favore fatto nei confronti delle aziende nel caso volessero produrre una domanda di modifica in riduzione… ma così non è. Pensi che, nella nostra regione, abbiamo almeno un 40-50% di aziende biologiche che aspettavano gli anticipi per la misura SRA29, il cui importo è addirittura superiore a quello della “domanda unica”. Si tratta di un fattore che porta incertezza nell’attività e mette in difficoltà tanti cerealicoltori delle nostre zone».
Intelligenza artificiale nel fascicolo grafico
La stessa Agea ha comunicato quanto sia stata rilevante l’introduzione del nuovo cosiddetto “fascicolo grafico”, ovvero l’effettuazione dei controlli anticipati attraverso la Carta dei Suoli e l’AMS (Area Monitoring System): sono nuove procedure informatiche del SIAN che si basano su tecnologia satellitare, algoritmi di elevata specializzazione e Intelligenza Artificiale. E’ stato, infatti, archiviato il ruolo del cosiddetto “foto-interprete” e si sono resi oggettivi ed automatici i controlli, con una segnalazione ex-ante delle incongruenze dichiarative. Ogni agricoltore, quindi, vede classificati i suoi appezzamenti a livello geo-spaziale, con una precisione 5 volte superiore alla situazione precedente (ad esempio seminativi, vigneti, uliveti…).
Stefano Poli, responsabile di sportello del CAA di Matera, ci conferma l’effettiva rivoluzione del sistema informatico e di tutti i processi collegati nella gestione della relazione con Agea. Ci dichiara: «il nuovo sistema del Fascicolo Grafico 2024 è sicuramente più efficiente del precedente, però andava testato adeguatamente e con anticipo rispetto ai periodi di preparazione delle domande. Appena messo in produzione, infatti, ha mostrato una enormità di problematiche di funzionamento. Il sistema automatizzato di intelligenza artificiale, chiamato a interpretare le ortofoto ed a produrre da esse la Carta Nazionale dei suoli, è molto lontano dallo svolgere un buon lavoro. Purtroppo lo strumento non era affinato adeguatamente e gli errori di interpretazione sono risultati molto, troppo numerosi. Agea non riconosce queste problematiche come reali, ma i ritardi dei tempi di chiusura delle domande, arrivati al 24.09, rispetto alla normale scadenza del 15.05 o del 09.06, dicono ben altro»…
Questo, nell’esperienza di Stefano Poli, ha portato ad avere migliaia di appezzamenti “discordanti”, ovvero categorizzati in maniera differente rispetto alla dichiarazione dell’anno precedente e, in molti casi, in maniera errata. «Le richieste di riesame sono state centinaia e le domande delle aziende agricole sono dovute partire con le istanze ancora pendenti» ci dice.
Anticipi Agea: vige l’incertezza
Una fase, questa degli anticipi PAC, in cui le aziende agricole vivono una pressante incertezza: tra ritardi, difficoltà e cattive interpretazioni, il rischio è che i pagamenti in corso non siano definitivi ma che ci sarà tanto da rivedere. «Oltre all’incertezza del clima e dei mercati» ci dice Stefano Poli ,«le aziende vedono crescere anche quella dell’economia complessiva della loro organizzazione: sugli importi della PAC si fa affidamento per il bilancio annuale e gli errori mettono a rischio la loro sostenibilità».
Autore: Azzurra Giorgio
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