Le borse degli ultimi sette giorni mostrano tendenze di mercato invariate rispetto alla settimana precedente (LEGGI). Si registrano nuovi lievi apprezzamenti per il grano duro, che resta comunque al di sotto dei costi produttivi ufficializzati da Ismea, mentre è stabile il tenero. Un contesto che porta alla sfiducia degli agricoltori, portando a semine in calo.
DURO ANCORA +2 €/T
Per il frumento da pasta la variazione continua ad essere di 2 €/t in tutte le piazze italiane. Lievi rialzi sostenuti da diversi fattori: la buona domanda dal nord Africa, il clima di attesa per la stabilizzazione dei volumi globali ed i lievi apprezzamenti registrati nelle Borse nordamericane. Le quotazioni restano comunque su livelli bassi, in un mercato ancora fragile e diviso tra prudenza e sfiducia. Il “fino” nazionale si attesta intorno ai 290 €/t, mentre i rimpiazzi esteri, proposti nel listino di Milano, mantengono un leggero premio. In Europa la produzione 2025 è stimata a 8,7 milioni di tonnellate, con consumi stabili e scorte in aumento del 50%, condizione che mantiene i prezzi deboli nelle principali piazze comunitarie. A livello mondiale, le aste algerine hanno assegnato 400 mila tonnellate a 283 €/t, mentre la disponibilità prevista rimane elevata, grazie all’ottimo andamento della campagna australiana.
TENERO STABILE







