AGROENERGIE PER LA CRESCITA

Le agroenergie rappresentano un modello nuovo, in grando di unire produzione agricola ed energetica: gli effetti sono la riduzione dell’impatto ambientale dell’agricoltura e la contribuzione alla competitività delle imprese del settore. Confagricoltura ha pubblicato un documento di posizionamento sul tema, riconoscendone il potenziale e il ruolo cruciale nel disegno energetico strategico italiano.

Tutti i dettagli sulle proposte del documento sono disponibili qui: clicca per scaricare il documento integrale

Abbattere il carico burocratico

Come ha sottolineato Massimiliano Giansanti, Presidente di Confagricoltura, «le nostre imprese stanno sviluppando un nuovo Made in Italy sostenibile, un modello fondato su tecnologie all’avanguardia e buone pratiche di nobilitazione degli scarti, destinato a diventare sempre più attraente sul mercato globale. Il futuro è in un sistema circolare di gestione aziendale che garantisca autonomia energetica, a impatto zero sull’ambiente. La trasformazione richiede un impegno comune da parte delle istituzioni e della società nel suo complesso. È essenziale
abbattere il carico burocratico che ostacola la crescita delle agroenergie a favore di un approccio innovativo alla produzione di energia per cui continueremo a batterci».

Strategia condivisa

Per Confagricoltura è fondamentale implementare il settore delle agroenergie ed il ruolo delle imprese agricole lungo tutta la filiera (dalla produzione di biomasse/conduzione e gestione di terreni agricoli e forestali): si suggerisce un approccio specifico al settore con una strategia condivida tra MASAF e MASE, che ponga al centro la produzione di energia realizzata dall’impresa agricola nei settori biogas/biometano, biomasse solide, biocarburanti, fotovoltaico, nelle varie forme, mini idroelettrico.

Nel documento si sottolinea quanto sia determinante considerare le caratteristiche delle imprese agricole per poter costruire dei meccanismi di incentivazione delle rinnovabili che siano applicabili dal punto di vista tecnico, economico, finanziario e di fiscalità.
L’obiettivo è proseguire il percorso iniziato a metà degli anni 2000 nella produzione di energia elettrica rinnovabile, che ha portato nelle aziende agricole una potenza installata di 3,5 GigaWatt con una produzione di energia elettrica rinnovabile nazionale, tra fotovoltaico e biogas, pari all’8,5% della produzione totale.

Altri 3 GigaWatt

Si propone una revisione complessiva a partire dalla regolamentazione europea sugli Aiuti di Stato all’energia fino ai provvedimenti nazionali in materia di regimi di sostegno alla produzione, iter autorizzativi, procedure applicative, vincoli, ecc.
Confagricoltura sottolinea il rinnovato interesse delle imprese agricole ad investire ulteriormente nel settore delle energie rinnovabili: anche in base agli investimenti previsti dal PNRR ed a nuovi sistemi di incentivazione di attuazione del D.lgs. 199/21, esse possono nel breve periodo aumentare la potenza elettrica installata di almeno 3 GW. Si parla dell’attuazione delle misure PNRR: Parco Agrisolare (impianti sulle coperture dei fabbricati rurali), Sviluppo Agrivoltaico, e Comunità energetiche.
Ulteriore potenza potrà arrivare con la messa a terra di nuovi impianti a biomasse e biogas: a questo proposito, il documento sottolinea la necessità di garantire il proseguo degli impianti a biomasse e biogas a fine incentivo. Rilevante per questi ultimi l’impossibilità di riconversione a biometano in molti casi. Fondamentale è poi proseguire il sostegno allo sviluppo degli impianti per la produzione di biometano destinato al greening della rete gas e la produzione di calore da biomasse.

Fonte: Position Paper Agroenergie di Confagricoltura

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