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AZOTO? UN PO’ ALLA VOLTA

La concimazione azotata richiede necessariamente un frazionamento della dose totale

Diversamente da quanto avviene per la concimazione fosfo-potassica, quella azotata richiede necessariamente un frazionamento della dose totale, sia per la cinetica di rilascio nel suolo dell’elemento, sia per la dinamica di assorbimento da parte della pianta di frumento. L’assorbimento, infatti, è ridotto fino allo stadio di terza foglia, elevato allo stadio di due nodi e in fioritura, calante nel corso della maturazione.

Carenze

Le carenze di azoto (N) hanno effetti diversi a seconda della fase fenologica in cui avvengono: oltre a rendere la pianta più sensibile a diverse patologie, possono compromettere la tenuta nel periodo invernale, l’accestimento, la corretta formazione della spiga, il riempimento della cariosside  in termini di quantità e di qualità. La concimazione azotata deve, quindi, sostenere le componenti della resa e della produttività, garantendo una prolungata attività fotosintetica anche nella fase di maturazione, quello che si chiama stay green.

Frazionamento

A seconda della tipologia di frumento, si distinguono diverse strategie di frazionamento della concimazione azotata, sempre con 2 o 3 passaggi.
Per le varietà biscottiere e panificabili si suggerisce una distribuzione all’accestimento (uscita dall’inverno) e una al viraggio/ inizio levata per il 60% della dose. Per le varietà superiori e di forza si suggerisce anche una terza distribuzione a fine levata/ emissione della foglia bandiera (apportando il 30%, il 45% e il 25% della dose totale), allo scopo di supportare i maggiori contenuti proteici nella cariosside.

Residui colturali

Qualora le paglie di frumento vengano interrate, è importante considerare che il loro contenuto in N non è molto elevato, pari a ca 5-6 kg/ ton di paglia. Inoltre, esso non è prontamente disponibile per l’elevato rapporto carbonio/azoto. Questo riduce il rischio di lisciviazione ma, soprattutto in caso di coltura in successione, può essere corretto promuovere l’attività microbica con una somministrazione di azoto al momento dell’interramento.

Fonte: Coltivazioni erbacee, Vol. 1 – Cereali e colture industriali, a cura di G. Mosca e A. Reyneri, Edagricole, 2023.

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