L'analisi dei mercati del frumento
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TORNANO I CALI, ANCHE PER LA SEMOLA

A Milano i prezzi tornano in calo, Bologna chiusa per festività

Borsa chiusa a Bologna nel giorno della Festa dei Lavoratori. Martedì a Milano tornano a vedersi cali diffusi, soprattutto per duro, dopo la settimana di stabilità vissuta in precedenza (LEGGI). Le brutte notizie non riguardano solo i produttori, anche i trasformatori vedono il valore della semola in netto calo.

PER DURO IN CALO ANCHE LA SEMOLA

Il contesto più complesso dunque risulta essere quello del grano duro, dove sia la materia prima che il prodotto lavorato sono in ribasso. Una dinamica che scaturisce da un contesto caratterizzato da offerta maggiore della domanda, attuale e prevista pre il prossimo futuro. Ciò che determina questa situazione, come spiegato nelle analisi recenti, sono sia gli andamenti positivi delle colture in campo sia le politiche commerciali messe in piedi a partire dall’amministrazione Usa nel recente passato. In sostanza oggi il grano duro canadese esercita una pressione maggiore sui mercati Ue avendo ridotto in parte lo sbocco statunitense, mentre in prospettiva sembra che le produzioni nordamericane, spagnole e italiane possano essere maggiore della media degli anni precedenti. Quest’ultimo fattore, unito all’incertezza tariffaria, porta anche ad un numero di scambi ridotto, con i compratori nostrani che confidano in ulteriori ribassi dovuti ad un’offerta sempre maggiore.

Il calo della semola sembra essere figlio sia del calo del prezzo della materia prima vissuto di recente sia di maggiori difficoltà nel vendere la pasta prodotta in Ue negli Usa. Molti pastai stanno trasferendo la loro produzione negli States, dove esistono già diversi stabilimenti, per prevenire l’impatto dei dazi, solo rimandati al momento. Questo fa si che sia meno la semola richiesta a livello nazionale per produrre pasta, un fattore che favorisce il ribasso registrato martedì a Milano.

TENERO DI FORZA ED ESTERO IN RIBASSO

Per quanto riguarda il tenero i cali sono meno diffusi. Per il prodotto nazionale interessano solo il frumento di forza, una tendenza che si protrae da diverso tempo e non sembra destinata ad arrestarsi. Anche per la prossima campagna, infatti, pare che sia in crescita la disponibilità di questa tipologia di tenero, in seguito all’aumento della superficie investita. Una scelta comunque comprensibile da parte dei produttori nazionali, alla luce di una differenza di prezzo capace ancora di premiare la miglior qualità e i maggiori oneri produttivi. Le altre tipologie restano stabili, con un numero di scambi ridotto.

Calo generalizzato per i prodotti di importazione. La disponibilità di merce è in aumento visto l’ottimale sviluppo delle coltivazioni in moltissime parti del globo. Ad esercitare pressione sui mercati nostrani continua ad essere in primis la produzione proveniente dall’est, in particolare dal bacino del Mar Nero. I mercati a termine risultano essere sostanzialmente stabili, con leggere variazione scaturite per lo più dagli andamenti valutari di Euro e Dollaro.

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