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CAMBIAMENTO CLIMATICO E QUALITA’

Gli effetti sulle caratteristiche qualitative del frumento al 13° Convegno AISTEC

I ricercatori dell’Università degli Studi di Teramo (Dipartimento di Bioscienze e Tecnologie Agro-Alimentari e Ambientali), hanno studiato l’impatto dei cambiamenti climatici sulla qualità commerciale e il profilo dei composti volatili (VOC) del frumento. Ne hanno parlato al 13° Convegno dell’AISTEC (Associazione Italiana di Scienza e Tecnologia dei Cereali), svoltosi a Torino dal 19 al 21 giugno scorso. Il frumento, infatti, è tra le specie coltivate che subisce l’influenza del riscaldamento globale, come riportato in studi di letteratura recenti. Al Convegno AISTEC si sono affrontati i temi dell’innovazione delle filiere produttive in termini di processi tecnologici, valore d’uso delle materie prime e dei prodotti alimentari.

Scopo e metodi dello studio

L’obiettivo principale dello studio è stato valutare l’impatto dei cambiamenti climatici, in particolare di indici calcolati con temperatura, precipitazioni e radiazione solare, su parametri di qualità commerciale e sul profilo dei VOC di diverse varietà di frumento. I ricercatori hanno impiegato 6 varietà di frumento tenero e duro, di cui 2 tradizionali. Lo studio ha previsto la coltivazione per 3 anni consecutivi, in 4 campi sperimentali collocati a diverse altitudini. Come ricordano i ricercatori, «la coltivazione in altitudine è, infatti, una strategia per contrastare il
riscaldamento globale indotto dai cambiamenti climatici».

I ricercatori hanno calcolato indici climatici associati con il riscaldamento globale, impiegando stazioni metereologiche per il monitoraggio. Hanno, poi, impiegato metodologie comprovate per l’analisi dei parametri di qualità e del profilo dei VOC, analizzando statisticamente i dati ottenuti per verificare eventuali correlazioni.

L’impatto del cambiamento climatico sulla qualità

Gli autori confermano che dai risultati emerge come «i giorni estivi e le fluttuazioni diurne della temperatura sono gli indici climatici principalmente responsabili dei cambiamenti del profilo dei VOC, sia nel frumento tenero che in quello duro, mentre i gradi giorno (GDD), i giorni aridi consecutivi (CDD) e la radiazione solare accumulata (ASR) hanno indotto risposte specie-specifiche».

Per quanto riguarda l’effetto sul profilo dei VOC, invece, le differenze nei risultati si notano tra le varietà tradizionli e moderne: «per i frumenti duri, la varietà tradizionale (Senatore Cappelli) ha mostrato una differente risposta agli stress termici, descritti dagli indici escursione termica e gradi giorno, e alla radiazione solare accumulata (RAD). Per i frumenti teneri, invece, la varietà antica (Solina) ha mostrato una differente risposta all’escursione termica». Infine, sono i terpeni la classe chimica tra i composti volatili più influenzati dagli stress ambientali e che  discriminano maggiormente le risposte delle varietà tradizionali e moderne agli stress.
Vedremo i futuri studi come potranno completare il quadro e inserirsi nel complesso, ma necessario, percorso di adattamento al cambiamento climatico: questo dovrà avvenire sia nell’evoluzione varietale che nell’adeguamento delle tecniche produttive della produzione di pane, pasta e prodotti da forno.

Fonte: AISTEC

Autore: Azzurra Giorgio

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