CAMPAGNA A BOCCA ASCIUTTA IN CALABRIA

Le colture di frumento al Sud continuano a soffrire della carenza d’acqua durante l’estate del 2024. Persino la Calabria, una regione notoriamente ricca di diversità paesaggistica e climatica, si è trovata a combattere contro una siccità severa, che ha in parte compromesso la resa dei terreni vocati al grano. La mancanza di piogge adeguate, fondamentale per il frumento nelle fasi cruciali della crescita, non solo ha ridotto le rese ma ha anche messo a dura prova gli agricoltori, costretti a gestire le risorse idriche con estrema cautela.

Una campagna “a bocca asciutta”

«Questa campagna è stata fallimentare», afferma Gianfranco Rondinelli, tecnico attivo in Calabria, «la produttività è stata molto scarsa e le difficoltà sono state soprattutto legate alla siccità. Il grano qui si coltiva nella zona che va dal crotonese fino all’area sud del cosentino, che è anche stata la parte più siccitosa della Calabria». Un’area – quella in cui si coltiva il frumento calabrese – che, secondo le stime di alcuni tecnici della zona, quest’anno non ha superato gli 8mila ettari. Un dato che va contro le più recenti stime Istat, che parlano di un’areale dedicato alle coltivazioni di frumento che di norma dovrebbe aggirarsi intorno ai 14mila ettari. «Poi in generale la Calabria ha rese basse rispetto alla Sicilia e alla Puglia, in termini di granella per ettaro», spiega Rondinelli.

Le aspettative in Calabria

E infatti anche le rese finali sono state sotto le aspettative. «Non è stata raccolta tra il 15 e il 20 % del totale della produzione», prosegue Rondinelli, «addirittura qualcuno è andato a mietere e col grano ci ha fatto il fieno per evitare l’insorgere di erbe infestanti, come loietto». Problematiche che avrebbero complicato anche le colture dei mesi successivi. Lo stesso Rondinelli ci spiega che molti agricoltori calabresi preferiscono alternare al frumento le colture di finocchio poco dopo la fine dell’estate.

L’analisi proseguirà domani.

Autore: Ivan Torneo

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