Perché l’urea è così importante
Le criticità ambientali dell’urea
Nel contempo, il concime è oggetto di attenzione da parte del legislatore. Tanto da doverne imporre un bando nel Bacino Padano nel Piano Nazionale per la qualità dell’aria. Il tema degli effetti negativi sulle emissioni in atmosfera, è nella natura stessa del prodotto o nelle modalità di utilizzo? Lo abbiamo chiesto a Massimo Blandino, che ci spiega: «la criticità dell’uso dell’urea risiede nelle rilevanti perdite di azoto per volatilizzazione, là dove venga distribuita in presenza soprattutto di alte temperature. I dati in letteratura stimano che, laddove il concime venga distribuito in copertura senza interramento in giornate molto calde, anche oltre il 50% dell’azoto distribuito si disperda in atmosfera come ammoniaca.
Oltre al danno economico per le aziende agricole, in areali ad alto impiego di questo fertilizzante, come la Pianura Padana, diventa rilevante l’effetto negativo sulla qualità dell’aria, in quanto le emissioni di ammoniaca, contribuiscono all’inquinamento atmosferico e alla formazione di particolato fine».
Tornando alle modalità di applicazione, però, Massimo Blandino conclude sottolineando come queste possano sostanzialmente azzerare gli effetti negativi. «Una corretta applicazione del fertilizzante, che preveda, soprattutto nelle colture primaverili-estive sarchiate quali il mais, il rapido interramento del concime, riduce quasi completamente questo impatto».



