clima fiume po
Home » IL CLIMA CAMBIA SUL FIUME PO

IL CLIMA CAMBIA SUL FIUME PO

Il ruolo dell’agricoltura nell’adattamento ai cambiamenti climatici

«Sappiamo che, in base ai modelli di previsione climatica globali e regionali, il distretto del fiume Po si trova in una zona di transizione climatica tra il Mediterraneo e il Nord Europa. Si tratta, quindi, di un’area caratterizzata da una maggiore incertezza sul clima futuro rispetto ad altre aree europee. Questa situazione rende il Distretto estremamente vulnerabile ai cambiamenti climatici, richiedendo un’azione tempestiva per mitigare gli impatti e adattarsi alle nuove condizioni climatiche». A dircelo è Lorenzo Craveri del Dipartimento di Agricoltura di ERSAF Lombardia, partner del Progetto LIFECLIMAXPO che ha l’obiettivo di promuovere l’adattamento ai cambiamenti climatici attraverso una gestione intelligente delle risorse idriche nel distretto idrografico che fiume Po.

Il distretto del fiume Po

Lorenzo Craveri prosegue: «Il distretto si estende per circa 87.000 km2, comprendendo otto regioni (Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Emilia-Romagna, Toscana, Lombardia, Marche e Veneto), la Provincia Autonoma di Trento e parte del territorio francese e svizzero. Quasi un terzo della popolazione italiana, circa 20 milioni, vive nel territorio del distretto». Ricordiamo che nel medesimo territorio viene prodotto oltre il 40% del Pil nazionale e il 55% della produzione idroelettrica; vi si trovano, poi, oltre 3 milioni di ettari di superficie agricola. Lo scorso 8 maggio se ne è parlato a Milano, presso la Cascina Nascosta, in occasione di un evento del progetto, dedicato alla gestione sostenibile delle acque urbane (visita il sito per maggiori informazioni).

L’Agricoltura conservativa per mitigare il cambiamento climatico

Già ad Aprile ERSAF aveva avviato la stagione di eventi formativi dedicati all’agricoltura conservativa. L’approccio è considerato fondamentale per migliorare la salute del suolo e aiutare e mitigare il cambiamento climatico. I primi tre eventi si sono tenuti il 03 aprile a Carpenedolo (BS), il 05 a Leno (BS) e il 22 a Ghedi (BS). Ulteriori incontri sono previsti nei prossimi mesi in diverse località (Piacenza, Capriata d’Orba, Offlaga, Orzinuovi, Gambolò, Università di Pisa e Udine). Gli eventi sono dedicati a tecnici, agricoltori, studenti e altri soggetti interessati ad apprendere attraverso esperienze dirette.

Gli eventi si terranno in campo e i partecipanti potranno ascoltare testimonianze di altri agricoltori, ricevere supporto tecnico e formativo, osservare le pratiche agricole dell’agricoltura conservativa. Parliamo di semina su sodo, minima lavorazione, gestione delle cover crops, delle colture in campo e del suolo. Alcune aziende parteciperanno alla fase successiva del progetto. L’obiettivo è valutare l’impatto delle pratiche su indicatori come rese colturali e livelli di carbonio nel suolo. Lo scopo finale è comprendere il ruolo dell’agricoltura conservativa nella mitigazione dei cambiamenti climatici. Per maggiori informazioni: elisa.tagliaferri@ersaf.lombardia.it.

Il distretto del Po: una realtà complessa

Gli agricoltori, quindi, posso assumere un ruolo importante nella gestione di una realtà complessa come quella del distretto del Po. Questa complessità si riflette anche in termini ambientali: all’interno dell’intero bacino, infatti, sono presenti 684 siti di interesse comunitario (Natura 2000) e 420 aree naturali protette locali, regionali e nazionali. Questa vasta rete di conservazione è testimone dell’importanza dell’ecosistema del fiume che ospita una ricca varietà di specie e habitat di estremo valore.

Per informazioni sul progetto: www.lifeclimaxpo.adbpo.it.

Autore: Azzurra Giorgio

Puoi seguirci anche sui social, siamo su Facebook, Instagram Linkedin

Iscriviti alla nostra Newsletter e al servizio Whatsapp!

Cliccando "Accetto le condizioni" verrà conferito il consenso al trattamento dei dati di cui all’informativa privacy ex art. 13 GDPR.

Informativa sulla Privacy

Informativa sulla Privacy - WhatsApp

* Campo obbligatorio