I COMPRATORI GUARDANO ALL'ESTERO

Si apre l’ultimo quadrimestre del mercato 2024-2025, con prezzi pressoché stabili in un equilibrio attuale tra domanda ed offerta. Le prospettive di disponibilità futura risultano di difficile interpretazione, a causa di un contesto variegato all’estero. A livello nazionale vi è la quasi totale certezza che l’investimento a frumento si sia ridotto, come testimoniato ai nostri microfoni da Massimo Bertone (LEGGI).

LA DOMANDA SI CONCENTRA SULL’ESTERO

Il maggior calo di superficie riguarderà sicuramente il grano duro, sebbene non vi sia il dato certo con semine non del tutto concluse. Per questo cereale il recente periodo di apprezzamento, come prevedibile (LEGGI l’ultima analisi), sembra attenuarsi nell’ultima settimana. Si registrano rialzi solo a Milano, dove i valori si allineano a quelli della settimana precedente a Bologna, sede in cui il listino resta invariato. I compratori hanno ridotto la domanda interna allineandosi così alla scarsa offerta residua. Ancor meno disponibilità si registra a livello comunitario, con i mercati greci e spagnoli ormai privi di prodotto per l’esportazione. Gli acquirenti, in questo contesto, sembrano aver deciso di concentrarsi sugli sviluppi esteri, consci che sarà proprio il prodotto extra-Ue l’unico capace di fornire le coperture necessarie fino al prossimo raccolto e, probabilmente, anche nel mercato 2025-2026. Questi mercati, tuttavia, risultano difficilmente interpretabili, a causa di scelte politiche e sviluppi agronomici in divenire.

Per il momento i dazi minacciati dal nuovo governo Usa sembrano essere stati posticipati. L’effetto è un apprezzamento della merce disponibile sul mercato canadese, meno preoccupata dalla possibile perdita del suo principale acquirente, ed un calo nei listini Usa, dopo l’importante passo avanti della scorsa settimana. I Paesi del Nordamerica restano comunque meno disponibili allo scambio in questo momento, con i porti settentrionali ancora chiusi mentre si sviluppano i nuovi raccolti. Per il presente gli importatori scelgono così di guardare all’andamento dei mercati del bacino del Mar Nero, che dovrebbero poter fornire le coperture necessarie in questo ultimo quadrimestre.

PER TENERO CONTINUA L’AVVICINAMENTO TRA GRANI DI FORZA E CLASSI INFERIORI

Le nazioni che afferiscono a questo territorio, ovvero Russia, Ucraina e Turchia, sembrano al contrario aver meno disponibilità di frumento tenero. Questo porta i prezzi esteri a crescere nelle maggiori piazze Ue, come a Parigi, ed anche nei mercati fuori dal Vecchio Continente. Nel frattempo le borse nostrane restano sostanzialmente invariate sia per il prodotto nazionale sia per quello “any origin”. La disponibilità interna non è molta ma le coperture necessarie sembra possano presto arrivare dai Paesi dell’emisfero sud, che hanno di recente terminato i raccolti con risultati soddisfacenti.

Nelle sale di contrattazione lungo tutto lo stivale continua ad essere maggiore l’offerta di grani di forza, con le classi inferiori più difficili da trovare come dimostrato dai leggeri apprezzamenti espressi sulla Borsa di Milano. Una tendenza che sembra destinata a confermarsi anche nella prossima campagna, nonostante la minor differenza di prezzo, come testimoniato di recente dal titolare di Bertone Sementi (LEGGI). Intanto le colture in campo procedono al meglio a livello Ue, mentre negli Stati Uniti preoccupa lo sviluppo recente della siccità.

Ancora forti deprezzamenti per i sottoprodotti della lavorazione in entrambe le sedi in analisi, che propongono al contrario passi avanti per quanto riguarda gli sfarinati di Frumento Duro. Nel dettaglio si registrano apprezzamenti di 5 €/t a Milano e di 10 €/t a Bologna.