Gestione della concimazione azotata del frumento al Nord dopo le piogge. Scopri cosa consiglia il Prof. Blandino dell'Università di Torino.
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CONCIMARE DOPO LE PIOGGE

Vediamo le soluzioni con il Prof. Massimo Blandino

Con Massimo Blandino, Professore dell’Università degli Studi di Torino – DISAFA, abbiamo analizzato la gestione della concimazione azotata del frumento al Nord in seguito ai frequenti e intensi eventi piovosi degli ultimi giorni.

È il momento di uscita dall’inverno: cosa ci si deve aspettare in campo?

«Nelle aziende che hanno seminato presto in ottobre, il frumento può trovarsi ad uno stadio fenologico avanzato, sebbene le manifestazioni di carenze nutrizionali non siano state diffuse. Infatti, le esigenze colturali in termini di azoto sono state soddisfatte dalla disponibilità di azoto dalla campagna precedente e da una certa quota di azoto che potrebbe essersi resa disponibile anche nel corso dell’autunno e inverno. Nelle aziende che hanno invece seminato più tardivamente, dopo le piogge di inizio novembre, il frumento si è avvantaggiato delle temperature miti nei mesi invernali. In questi casi, il frumento si presenta ora ad un corretto e, comunque, non tardivo stadio di sviluppo».

Cosa possiamo dire della concimazione?

«Nel caso delle semine più anticipate la concimazione all’uscita dell’inverno è stata, generalmente, già eseguita dalle aziende, soprattutto per evitare possibili carenze a una coltura già molto sviluppata. Il rischio che le piogge intense di quest’ultima settimana possano avere causato importante perdite per la lisciviazione è funzione della tipologia dei terreni ma dipende anche dall’intervallo di tempo incorso tra la distribuzione del concime in campo e le piogge: l’efficienza dell’intervento si riduce quanto più il frumento ha avuto poco tempo per assorbire l’azoto presente nella soluzione circolante. In queste situazioni, considerando il buon accestimento già raggiunto dal frumento, non c’è però la necessità di ripetere l’intervento».

Per le semine tardive, invece?

«Al contrario, i frumenti seminati tardi su suoli più freddi sono quelli che avrebbero beneficiato di concimazioni azotate con azoto a pronto effetto, per stimolare l’accestimento in queste ultime settimane prima del viraggio. Per chi non ha ancora concimato, con il frumento che deve ancora completare l’accestimento, sarà opportuno farlo, ovviamente non appena i terreni saranno transitabili. Nella gestione della dose azotata complessiva da distribuire quest’anno, sarà importante andare a considerare la quantità di pioggia tra la semina e l’inizio della levata. Soprattutto nei terreni più superficiali e sciolti, oltre che nelle condizioni di minor fertilità, è opportuno aumentare probabilmente del 15-20% la dose prevista per compensare la minor disponibilità di questo elemento, a seguito di una lisciviazione superiore rispetto alle ultime campagne agrarie».

E per coloro che hanno utilizzato i concimi a lento rilascio?

«Anche chi ha effettuato la concimazione con prodotti a lento rilascio, distribuendo in un unico intervento tutta la dose di azoto teoricamente prevista, dovrà valutare lo stato nutrizionale (colore fogliare e vigore) del frumento a inizio levata e, se necessario, può essere opportuno integrare una quota di azoto aggiuntiva con l’inizio della levata, per sostenere i livelli produttivi ma, soprattutto, il contenuto proteico».

Autore: Azzurra Giorgio

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