Il frumento è messo a rischio in campo da numerose specie di insetti dannosi che possono essere controllati con metodi diversificati. In questo articolo spieghiamo come poterlo fare, attraverso la lotta agronomica, l’uso di insetticidi e la lotta integrata.
Lotta preventiva o agronomica
Le tecniche agronomiche possono rappresentare interventi indiretti in grado di controllare i danni da insetti dannosi: tra questi, l’epoca di semina anticipata riduce i rischi di attacchi di afidi con trasmissione di virosi, mentre un ritardo può favorire la presenza di elateridi. La minima lavorazione, in particolare la semina su sodo, possono favorire gli attacchi di elateridi, così come l’avvicendamento al prato per l’abbondante sostanza organica disponibile in superficie. Una equilibrata concimazione, poi, previene i danni a carico dell’apparato fogliare favoriti da un eccessivo ingentilimento dei tessuti.
Lotta diretta con insetticidi
La lotta diretta non è più consentita attraverso la concia del seme; si può, quindi, intervenire con applicazione di insetticidi in previsione o in presenza di forti infestazioni e rischio di danni produttivi rilevanti. Nella pratica, si interviene in presenza di adifi o di lema quando si supera la soglia economica di danno. Nel caso della cimice i danni economici possono essere di maggiore impatto: è richiesta una accurata osservazione per la rilevazione del grado di infestazione, anche perché il comportamento dell’insetto la rende più difficoltosa.
Ad oggi per il frumento i soli insetticidi registrati fanno parte del gruppo chimico dei piretroidi il che, nonostante l’ampio spettro di azione, non consente di mettere in atto adeguate pratiche di rotazione per ridurre l’insorgenza di resistenze.
In agricoltura biologica si possono usare formulati a base di piretro o di spinosad (estratto dal metabolismo di colture artificiali di attinomiceti): in questi casi sia l’efficacia che la persistenza sono ridotte, richiedendo la ripetizione del trattamento dopo 10 giorni circa.
Lotta integrata
Si intende la combinazione di metodi di lotta preventiva e di lotta diretta: questa non si rivela molto efficace contro i parassiti che colpiscono stelo, foglie e spiga di frumento a causa della loro elevata mobilità. E’ più conveniente ed efficace combattere afidi, lema e tignola attraverso una preventiva riduzione degli stressa abiotici per la pianta, applicando insetticidi solo in caso di assoluta necessità. Per le cimici, invece, gli interventi preventivi non sono efficaci, di nuovo per la loro elevata mobilità.
Fonte: Coltivazioni erbacee, Vol. 1 – Cereali e colture industriali, a cura di G. Mosca e A. Reyneri, Edagricole, 2023.