L'analisi dei mercati del frumento
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L’UE VALUTA DAZI E MECCANISMI DI TUTELA

L’analisi dei mercati del frumento

Settimana caratterizzata dalla stabilità nelle principali borse merci legate alla commercializzazione del frumento. Anche le quotazioni del duro registrano apprezzamenti meno marcati rispetto ai sette giorni precedenti (leggi l’ultima analisi). Si valutano politiche comunitarie, dazi e non solo, per proteggere i produttori UE.

NECESSARIO IMPORRE DAZI

Nel dettaglio, a Milano la variazione, come di consueto uniforme per tutte le voci che definiscono il mercato del grano duro, è di 5 €/t, mentre a Bologna è di 3 €/t. La borsa di Foggia, rappresentativa della prima regione produttrice d’Italia di duro, vede le quotazioni a listino del tutto invariate. In questo momento le principali preoccupazione dei produttori, specie in Puglia e Sicilia, sono rivolte alla disponibilità idrica. Certo è che, nonostante i recenti apprezzamenti, siamo ancora su valutazioni poco premianti per gli agricoltori. Coldiretti Puglia nell’ultima settimana ha ribadito le proteste per gli andamenti di prezzo visti di recente, facendo un plauso alla recente proposta della Commissione UE per l’inserimento di dazi all’importazione per il prodotto russo.

Secondo il sindacato, considerando l’importante aumento dell’import, la conseguente depressione del prezzo e le crescenti difficoltà agronomiche, si tratta di provvedimenti necessari per la tutela dei produttori contro le importazioni sleali. Senza tali misure si mette a rischio la sopravvivenza delle migliaia di aziende cerealicole pugliesi, il granaio d’Italia. All’estero, inoltre, la pressione aumenta con prospettive di produzione in miglioramento, sia riguardo al Nord America sia per l’Africa. I prezzi sono, in linea con la settimana precedente, stabili sui mercati canadesi e statunitensi, in calo sul mercato francese. Leggero miglioramento sui mercati a termine, con un +0,29% per il Future del Durum a Chicago.

PER IL TENERO NON DAZI MA MECCANISMI DI TUTELA

Per i sottoprodotti nessuna variazione, eccetto i lievi apprezzamenti di tritello, crusca e cruschello a Milano. La crescita è di +2 €/t per queste merci, sia derivanti da duro sia da tenero. Passando al mercato di quest’ultimo si registra una quasi totale stabilità, sia nelle valutazioni riferite al prodotto nazionale che estero. Leggeri cali solamente per fino e di forza nostrani a Bologna, -2 €/t. Anche nel mercato del frumento tenero la principale causa degli attuali prezzi poco remunerativi è stato l’import in decisa crescita, per lo più di provenienza Ucraina. I numeri parlano chiaro, nel 2021 si importavano dall’Ucraina 288mila tonnellate, diventate 6,1 milioni nel 2023.

Come abbiamo riportato nelle precedenti analisi, in questo caso il Parlamento Ue non sta valutando l’introduzione di un dazio ma pensa ad un automatismo di controllo. Ciò significa che, se un prodotto verrà importato più di un determinato periodo di riferimento, la Commissione potrà bloccare tale importazione. Questo meccanismo di tutela dei produttori è stato riferito ad una lista di prodotti di provenienza ucraina e moldava ma non comprende il frumento. Ciò per il momento, in quanto la parola fine verrà posta con la votazione finale per la definizione di questo meccanismo di difesa che si terrà il 24 aprile. Intanto, tornando ai prezzi, anche all’estero in Francia le variazioni sono lievi, in un contesto di sostanziale stabilità. Buone notizie dai mercati a termine con aumenti sui titoli di maggio, sia in Francia che negli Usa, e compratori interessati, tanto da creare un contesto rialzista.

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