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DAZIO SUL GRANO RUSSO

Intervista esclusiva al Primo Vice-Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento europeo

Nuove misure in favore dei cerealicoltori italiani per combattere la concorrenza dell’import dall’Est, dopo settimane di calo dei prezzi del grano. Le annuncia il Primo Vice-Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento europeo Paolo De Castro iniziando quest’intervista: «Entro domani mattina, la Commissione europea formalizzerà la proposta di introdurre un dazio per l’importazione di cereali russi: si parla di 95 euro/tonnellata per il grano tenero e 148 euro/ tonnellata per il grano duro. Un dazio significativo che costituisce un forte disincentivo». Specie per il grano duro costituisce quasi un blocco delle importazioni dalla Russia. E’ ciò che chiedevano gli agricoltori. (La commissione l’indomani ha effettivamente presentato questa proposta: leggi l’articolo)

Il Consiglio decide sui dazi

Spetta al Consiglio del 21 e 22 marzo confermare il tutto. “Si tratta di una partita che avevamo chiesto nella scorsa plenaria” ci dice Paolo De Castro, confermando che «è un’ottima notizia: la Commissione ha risposto all’appello del Parlamento. E’ importante questa rapida risposta della Commissione sui dazi alle importazioni russe perchè rendono meno forte la pressione delle importazioni ucraine, in particolare per il grano». La riunione del Consiglio, tra le altre cose, discuterà anche del pacchetto di semplificazioni della PAC che l’Unione Europea ha assicurato per venire in contro alle difficoltà del settore.

Scambi con l’Ucraina

Tra il 19 e il 20 marzo si è raggiunto anche l’accordo per gli aiuti all’Ucraina tra negoziatori di Commissione, Consiglio e Parlamento europeo che, spiega De Castro «aggiunge mais, miele, avena e semole alla lista di prodotti coperti dal cosiddetto freno di emergenza in caso di importazioni superiori alle medie degli scorsi due anni, che inizialmente includeva solo zucchero, carne di pollame e uova. Nel caso di superamento dei valori di export medi del 2022 e 2023, la Commissione dovrà intervenire entro 14 giorni, bloccando le importazioni in Europa». Con riferimento al grano, «viene specificato che la Commissione potrà ricorrere all’uso di misure di salvaguardia nel caso di importazioni eccessive prevedendo anche delle compensazioni finanziarie per gli agricoltori europei».

Semplificazione della PAC

Il Consiglio discuterà anche le misure proposte per la semplificazione della PAC che dovrebbero procedere con urgenza, con il cosiddetto fast track legislativo. Oltre all’esenzione da controlli e sanzioni per le aziende al di sotto dei 10 ettari, si aggiungono sostanziali modifiche alla condizionalità rafforzata. In particolare, come spiega De Castro: «per quanto riguarda le aree non produttive (BCAA 8), i nostri agricoltori non saranno infatti più obbligati a lasciare incolta una parte della superficie aziendale loro seminativi ad aree non produttive. Potranno invece scegliere, su base volontaria, di mantenere non produttiva una parte dei loro terreni o di creare nuovi elementi paesaggistici (come siepi o alberi) e, in questo caso, riceveranno un sostegno finanziario attraverso un nuovo eco-schema che tutti gli Stati membri dovranno offrire nei loro piani strategici nazionale».
Infine, con riferimento alla BCAA7, 5 e 6 De Castro spiega: «in merito alla rotazione delle colture (BCAA 7), gli Stati membri potranno offrire ai propri agricoltori la possibilità di soddisfare questo requisito anche tramite la diversificazione colturale. Inoltre, gli Stati membri potranno esentare alcune colture, tipi di suolo o sistemi agricoli particolarmente sensibili al cambiamento climatico dal rispetto della rotazione colturale, oltre che da requisiti relativi alla lavorazione del terreno, alla copertura del suolo (rispettivamente BCAA 5 e 6)».

Autore: Azzurra Giorgio

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