Il “decreto giacenze” entrerà in vigore il prossimo 31 luglio. Oggetto del decreto sono le registrazioni telematiche delle movimentazioni di prodotti cerealicoli. Vediamo cosa cambia per gli agricoltori.
Di cosa si tratta?
Il “decreto giacenze” indica che sono soggetti alla registrazione nove diversi prodotti cerealicoli (frumento duro, frumento tenero e segalato, granturco, orzo, farro, segale, sorgo, avena, miglio e scagliola) acquistati o venduti nel territorio nazionale da un operatore della filiera.
«Questo è uno strumento che favorisce sicuramente una maggiore trasparenza per quanto riguarda il settore. Così come c’è nell’olio, così come c’è nel latte, così come c’è in altri settori – spiegano da Cia Agricoltori Italiani –. Dopo che magari sia uno strumento solo parziale, però intanto serve per provare ad avere maggiore trasparenza.
Come funzionerà?
Dopo alcuni rinvii in merito all’attuazione del registro telematico, il “decreto giacenze” ne ha stabilito l’entrata in vigore il 31 luglio 2025. Su base trimestrale, ogni 20 del mese, gli agricoltori dovranno effettuare nel portale del Sian le registrazioni dei prodotti. Il “decreto giacenze” stabilisce però delle eccezioni: sono escluse le aziende che esercitano anche l’attività di allevamento e quelle che si appoggiano ai centri di stoccaggio. Sono questi ultimi a dover effettuare le registrazioni per conto dei singoli agricoltori.
Al fine di evitare di incorrere in infrazioni e nelle relative ammende, il “decreto giacenze” stabilisce che le prime registrazioni siano eseguite entro il 20 ottobre prossimo e si riferiscano al trimestre comprendente i mesi di luglio, agosto e settembre 2025. La sanzione è compresa tra i 500 e i 4.000 euro.
Le ricadute sul mercato
«Noi ci auguriamo che questo strumento porti maggiore trasparenza, il che significa che ci sia un mercato trasparente – spiegano ancora da Cia Agricoltori Italiani –. Il mercato è il mercato, ma che ci sia un elemento di trasparenza può evitare delle speculazioni che oggi potrebbero esserci. Negli altri settori ha funzionato».
Autore: Rachele Callegari
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