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«DECRETO UREA DA RIVEDERE»

Confagricoltura critica il provvedimento ministeriale

Il Ministero dell’Agricoltura ha elaborato una bozza di decreto di attuazione del divieto di utilizzo dell’urea, a partire dal 1° gennaio 2028. La bozza di decreto specifica che il divieto si riferisce all’utilizzo dell’urea tal quale come fertilizzante nelle Regioni del Bacino Padano (Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna) e prevede l’impiego di fertilizzanti alternativi e deroghe per le aziende in aree svantaggiate o con capacità produttiva limitata. Secondo Confagricoltura, il testo presenta diverse criticità operative ed economiche, tra cui:

  • un possibile aumento dei costi per l’adozione di soluzioni alternative,
  • la disponibilità non uniforme dei fertilizzanti sostitutivi e la mancanza di incentivi immediati a sostegno della transizione.

Confagricoltura propone:

  1. un periodo transitorio per agevolare l’adattamento delle aziende,
  2. maggiori misure di sostegno economico e tecnico per la conversione
  3. una maggiore chiarezza applicativa sulle zone soggette al divieto e sulle modalità di controllo

e ribadisce come il divieto di utilizzo dell’urea come fertilizzante nelle regioni del bacino padano a partire dal 2028 rischi di avere un impatto significativo sulle aziende agricole, soprattutto in un contesto già caratterizzato da margini di profitto ridotti e da una forte competizione internazionale.

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