Prosegue l’intervista a Denis Bartolini, del dipartimento di Ricerca & Sviluppo della Soc. Coop. Terremerse di Ravenna (leggi la prima parte). In questa seconda parte, affrontiamo il tema delle alternative possibili nel diserbo chimico in pre-semina del frumento e concludiamo con uno sguardo ai tempi delle semine, con Nord e Sud in ritardo. La piogga al Nord e la siccità al Sud stanno determinando un ritardo generalizzato nella preparazione alle semine e, quindi, nell’avvio della stagione.
Denis Bartolini, quali sono le alternative nel diserbo chimico in pre-semina?
«Come già detto, sicuramente il glifosate diventa l’arma più affidabile, poi non abbiamo molte altre alternative. In caso di presenza di infestanti perenni è autorizzata la miscela glifosate + 2,4-D, mentre in caso necessiti un’azione disseccante molto rapida è stato decretato l’uso eccezionale del pyraflufen-etile, che permette di liberare i terreni in circa due giorni.
Per il frumento l’impiego del glifosate, in ogni caso, non è una tecnica standardizzata, tranne che nel caso delle semine su sodo. Nella maggior parte delle situazioni, in annate normali si può gestire ogni situazione anche solo con le ultime operazioni di affinamento dei terreni. Come dicevo, però, il problema è che quest’anno, con le attuali condizioni meteorologiche, al Nord questa soluzione non è praticabile».
La pioggia non è solo un problema dell’Emilia Romagna…
«Certamente qui in Emilia Romagna il problema è l’elevata piovosità: si pensi che a settembre sono caduti più di 250 mm, il 3 ottobre un’altra cinquantina…in genere, ad inizio ottobre, i nostri terreni sono già perfettamente preparati. Le semine sono sempre partite intorno al 10 ottobre, al limite entro il 20. Dubito che quest’anno la stagione parta in tempo, anche perché le temperature si sono abbassate. Se guardiamo ai terreni in Lombardia, Veneto e Friuli, oltre al problema della piovosità c’è anche quello di tante superfici ancora seminate a soia e mais: lì c’è possibilità che si vada a trebbiare a novembre…insomma, al Nord siamo tutti molto in ritardo. Al Sud, invece, i problemi sono dovuti alla siccità, con i campi ingestibili per la prolungata carenza di pioggia. Questo, oltre ai casi in cui gli agricoltori rinunciano a seminare frumento in seguito ai disastrosi raccolti dell’annata 2023-24».
Autore: Azzurra Giorgio
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