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MENO DOSI, PIU’ REDDITO

Come seguire le indicazioni della Commissione Europea, con un occhio al portafoglio e all’ambiente

Quali sono le attuali soluzioni tecniche a disposizione degli agricoltori per modulare le dosi di impiego dei prodotti fitosanitari, riducendo gli sprechi e facendo bene sia al portafoglio che all’ambiente? Ne ha parlato in un intervento il Prof. Paolo Balsari, del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) dell’Università degli Studi di Torino. L’occasione è stata il convegno dello scorso 20 febbraio 2025, organizzato dal Settore Fitosanitario e difesa delle produzioni della Regione Emilia-Romagna per presentare le novità sul mercato per la difesa fitosanitaria nel 2025. L’appuntamento offre agli operatori una visione sulle nuove soluzioni e strategie nella difesa dalle infestanti e dai parassiti, nonchè sulle pratiche più innovative per una sempre maggiore sostenibilità ambientale ed economica per le aziende agricole.

L’Europa vuole che applichiamo meno dosi

Come spiega Paolo Balsari, le attuali richieste della Commissione Europea sono quelle di ridurre i consumi di agrofarmaci e limitare le dosi di impiego. Gli obiettivi per il 2030 sono quelli di ridurre del 50% l’impiego dei cosiddetti “pesticidi”, allo scopo di ridurre il rischio generale determinato dalle sostanze chimiche e dai prodotti dannosi. Come è noto, in Italia l’impiego dei prodotti fitosanitari vede un trend di riduzione a partire dal 2002, con circa 2.100 ton s.a. all’anno in meno (-3,75% all’anno), arrivando a 55.952 ton s.a. (ovvero circa 120.000 ton f.c.) nel 2020.

Quali sono le armi in mano agli agricoltori per ridurre i quantitativi e i rischi collegati all’impiego di agrofarmaci? Da un lato ci sono a disposizione i cosiddetti nanoformulati che, in teoria, richiedono dosaggi inferiori. E’, poi, sempre possibile sostituire l’impiego di prodotti chimici di sintesi con prodotti alternativi, come gli agenti di biocontrollo (BCA), con tutte le considerazioni di efficacia ed efficienza da fare. Paolo Balsari fa notare che su entrambe le alternative permangono dubbi tecnici come, ad esempio, quelli sugli effetti del sistema di distribuzione sull’integrità dei nanoformulati e degli agenti di biocontrollo.

Attenzione alla regolazione per ridurre le dosi

Sicuramente una opzione importante, già fattibile da parte degli operatori agricoli, è ottimizzare la distribuzione degli agrofarmaci: in primo luogo attraverso una corretta regolazione della irroratrice. Se pensiamo alle barre irroratrici impiegate sulle colture erbacee, infatti, le perdite di prodotto non sono irrilevanti, considerando che si stima che il quantitativo depositato sul bersaglio sia variabile tra il 30 e il 90% del totale impiegato. E’ fondamentale, quindi, impiegare solo macchine irroratrici che siano regolarmente sottoposte al controllo funzionale e alla regolazione strumentale. La corretta regolazione, infine, va effettuata prima di ogni trattamento.

Importanti sono anche i portaugelli multipli che consentono di modificare facilmente il volume, oltre a ugelli antideriva e di fine barra. E’ bene che vi sia la minima distanza tra ugelli e bersaglio per massimizzare l’efficacia del trattamento: ad esempio, Paolo Balsari fa notare come passare da una altezza della barra da 1 a 0,6 m consente di dimezzare le perdite di deriva. In presenza di vento, infine, è bene contenere la velocità di avanzamento e non superare i 6 km/h in caso di assenza di ugelli antideriva.

Meno dosi e più reddito con le soluzioni per barre irroratrici

Vi sono, poi, nuove soluzioni tecniche per le barre irroratrici che consentono di ridurre le dosi ed incrementare l’efficacia dei trattamenti. Ad esempio, il diserbo combinato chimico -meccanico può portare ad un risparmio di prodotto tra il 25 e il 50%. Vi sono anche sistemi automatici che controllano l’altezza di lavoro della barra (tramite attuatori elettronici e sensori di altezza barra), oltre alle barre irroratrici dotate di sistemi GPS. Queste ultime consentono la chiusura automatica delle sezioni della barra e l’attivazione degli ugelli antideriva in corrispondenza dei bordi del campo: con questa soluzione, si riducono gli sprechi e il volume della dose fino al 20%, in funzione della geometria del campo.

Esempio di applicazione: barra irroratrice con GPS

 

Ancora, l’impiego di sistemi basati su mappe di prescrizione è utile anche nei trattamenti di difesa. Recenti applicazioni si basano sull’acquisizione di immagini multispettrali con mezzi aerei, sulla determinazione dell’infestazione a terra (per validazione), sull’elaborazione di immagini e la creazione delle mappe di prescrizione per una distribuzione sito-specifica. Alcuni risultati delle prove del DiSAFA dell’Università di Torino su diserbo, riportate da Paolo Balsari, dimostrano di poter ridurre la superficie diserbata e la quantità utilizzata dal 7 al 50%.

Fonte: sito Regione Emilia Romagna

Autore: Azzurra Giorgio

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