Torna ad apprezzarsi il frumento duro nelle borse merci italiane, influenzato dalle tendenze positive di cui vi abbiamo parlato la scorsa settimana (LEGGI). Ancora lievi passi aventi per tenero nazionale, mentre crollano le valutazioni relative ai sottoprodotti della lavorazione.
DURO IN RIALZO SULLE BORSE ITALIANE
Come spiegato sette giorni fa, i fattori trainanti per i rialzi visti per tutte le voci dedicate al mercato del frumento duro, sia nelle borse di Milano e Bologna sia nelle sale di contrattazione del centro-sud Italia, sono due. Il primo è l’aumento di valore del dollaro, moneta di scambio a livello internazionale. Il tasso di cambio porta i valori in euro ad apprezzarsi, sia relativamente alla merce importata sia per quanto riguardo il prodotto nazionale. Vi è poi un fattore relativo alle dinamiche nazionali e comunitarie, ovvero la diminuzione dell’investimento a frumento duro per la prossima campagna. Questa tendenza è visibile in tutta Europa ma ancor di più in Italia, dove molti agricoltori hanno scelto di diminuire la superficie per questo cereale in seguito ad un’annata complessa a livello produttivo, seguita da mercati che non hanno compensato tali carenze.
Gli aumenti proposti nelle sedute in analisi restano comunque contenuti. Ciò a causa di costi di importazione ridotti rispetto ad alcuni mesi fa, dovuti a noli di trasporto inferiori ai mesi scorsi, nonostante alcuni indici siano tornati alla crescita nell’ultima settimana. Per il momento però il contesto rialzista vale per tutte le origini, a causa di una domanda maggiore dell’offerta in questo frangente, in cui il prodotto di origine Nordamericana è meno disponibile per la chiusura dei porti del nord e quello proveniente dalla Turchia non sembra essersi inserito del tutto nel mercato internazionale.
STABILITÀ PER TENERO NEI MERCATI FISICI ED A TERMINE
Sul mercato del frumento tenero continuano a registrarsi aumenti diffusi per il prodotto nazionale, ad eccezione dei grani di forza per la maggior disponibilità di cui vi parliamo da diverso tempo. Anche le prospettive per il prossimo raccolto paiono confermare questa tendenza, con un investimento in grani di forza maggiore rispetto alle altre categorie. A livello comunitario, si torna a registrare cali nei listini francesi, a causa della minor domanda dal Nordafrica, rifornitosi per lo più dal bacino del Mar Nero e dall’entrata sui mercati dei raccolti nell’emisfero australe.
La merce di origine extracomunitaria registra due lievi cali per il prodotto Usa e Canada sul listino di Bologna e ribassi diffusi in diversi listini internazionali. Queste variazioni sono frutto dei recenti dati forniti da Usda, che affermano una crescita nell’investimento a grano tenero per il prossimo raccolto, e dell’arrivo sul mercato del raccolto australiano, che ha fornito produzioni soddisfacenti. I mercati a termine mostrano andamenti sostanzialmente invariati, sia a livello Ue che presso la borsa di Chicago.
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