In questi giorni proseguono le semine del frumento duro, con percentuali che vanno dall’85-90%, tra Puglia e Sicilia, ad oltre il 97% nel centro Italia; entro la fine del mese le semine del duro saranno completate. Al nord le semine di frumento tenero si erano completate nella prima decade di dicembre, al netto di alcune zone dell’estremo nord Italia, come Friuli Venezia Giulia, dove stanno volgendo al termine.
Secondo Roberto Neri, agronomo e consulente su cereali a paglia «Volendo fare una previsione sulle superfici seminate, anche se è ancora presto per trarre delle conclusioni definitive, si può pensare che rispetto alla campagna scorsa le superfici di grano duro potrebbero diminuire dal 15 al 20%».
Come mai?
«Le cause di tutto ciò sono motivate dalle basse produzioni della scorsa campagna, dalle quotazioni attuali che non inducono ottimismo, ma anche e forse soprattutto da alcuni Ecoschemi PAC che hanno indotto le aziende agricole alla ricerca di contributi attrattivi che poi probabilmente in seguito non si rileveranno tali».
E il tenero?
«Anche per il grano tenero si presume che si possa avere una flessione di seminato rispetto alla campagna scorsa del 5-10%. Nel centro sud si consolidano invece le semine di leguminose, in forte aumento rispetto alla campagna scorsa, che hanno in parte preso il posto della mancate semine di grano duro».
La fase colturale attuale
Tornando a concentrarci su questa fase colturale, con l’obiettivo di realizzare produzioni di buon livello quantitativo e qualitativo che consentano l’ottenimento di un bilancio colturale positivo, è indispensabile mettere in atto percorsi agronomici razionali. In questo senso la fertilizzazione è fondamentale, rappresentando un pilastro basilare nella coltura del frumento con la semina e la difesa fitosanitaria.
L’analisi del terreno è elemento di partenza fondamentale, in quanto fornisce informazioni sulla sua struttura e sulla fertilità residua degli elementi minerali presenti. Normalmente la fertilizzazione si basa prevalentemente sull’azoto che, più di altri elementi, influisce sull’obiettivo di migliori risultati produttivi, sia quantitativi che qualitativi. Di seguito vediamo una tabella che espone le quantità di asportazione di azoto per grano duro e tenero di diversa classificazione merceologica.
TABELLA DELLE ASPORTAZIONI DI AZOTO – Media di prove di due Enti di Ricerca Italiani
Specie e tipologie | Asportazioni N (kg/t) |
Grano Duro | 27-33 |
Grano Tenero di Forza (FF) | 30-32 |
Grano Tenero Pan. Superiore (FPS) | 29-30 |
Grano Tenero Panificabile (FP) | 26-28 |
Grano Tenero Biscottiero (FB) | 24-26 |
Gli altri macro-elementi nutritivi necessari al frumento sono fosforo (P2O5) e potassio ( K2O), le cui asportazioni troviamo nella tabella che segue.
TABELLA DELLE ASPORTAZIONI DI FOSFORO e POTASSIO – Media di prove di due Enti di Ricerca Italiani
Specie | Asportazione P2O5 (kg/t) | Asportazione K2O ( kg/t) |
Grano Duro | 10-14 | 18-22 |
Grano Tenero (media tipologie) | 12-15 | 20-24 |
A partire da questi elementi di base, si può stabilire il fabbisogno di macro-elementi effettuando un calcolo che si fonda sull’ipotesi di produzione attesa (t/ha), prevista conoscendo i propri terreni, la precessione colturale e altre informazioni tecnico-agronomiche.
I supporti digitali
Da alcuni anni sono disponibili sistemi digitali che permettono di semplificare e razionalizzare/ ottimizzare i percorsi agronomici, anche in ottica di risparmio di costi e riduzione dei prodotti applicati nell’ambiente. Ne è un esempio “grano.net” che, attraverso un sistema di supporto alle decisioni (DSS) offre assistenza attraverso i principali aspetti della coltivazione, dalla semina, alla fertilizzazione, alla difesa fitosanitaria. Inserendo nel sistema i parametri agronomici richiesti si ottengono risposte adeguate anche in funzione delle specie e della varietà seminate.
Domani approfondiremo il tema della fertilizzazione e del piano di applicazione degli elementi minerali alla coltura.
Autore: Azzurra Giorgio