Diffusa stabilità nelle quotazioni a listino del frumento tenero sul mercato di Milano, ancora in crescita il duro. A Bologna nessuna seduta di mercato nella giornata di ieri, festiva per l’Anniversario della Liberazione.
TENERO ESCLUSO DAL MECCANISMO DI TUTELA
Nonostante l’assenza di deprezzamenti, arriva una brutta notizia per il mercato del grano tenero. Il Parlamento Ue il 23 aprile ha approvato con larga maggioranza l’estensione dello stop ai dazi sulle importazione Ucraine fino al 5 maggio 2025, escludendo dalla lista dei prodotti per cui è stato inserito un meccanismo di tutela il frumento. Le Misure Commerciali Autonome per l’Ucraina arrivano dopo un tortuoso processo negoziale con il Consiglio Ue. Il compromesso raggiunto porta all’inserimento di altri quattro prodotti. Avena, mais, semola e miele si aggiungono a pollame, uova e zucchero tra quelli aventi diritto a questo freno di emergenza. Vengono modificati anche i riferimenti temporali per l’attivazione.
Per il grano, grande escluso, resta solo l’impegno della Commissione a rafforzare il monitoraggio delle importazioni. Più precisamente, l’esecutivo Ue dovrà fornire una dichiarazione circa gli impatti di queste merci importate sul mercato dei singoli paesi. Oltre alla stabilità nostrana, tornando ai prezzi, in Francia quotazioni in rialzo di 4 €/t. Bene anche i mercati comunitari a termine, nonostante la notizia politica, mentre in ribasso le quotazioni dei futures su Chicago.
NUOVI PASSI AVANTI PER DURO, MA PREOCCUPA LA SICCITÀ
Passando al frumento duro, la crescita è di 5 €/q lordi sulla piazza di Milano, mentre stabile il listino di Foggia. In sostanza, il panorama attuale, simile alla settimana scorsa (leggi l’ultima analisi), continua ad essere rialzista. Ciò a causa della scarsità attuale e, soprattutto, prevista di merce locale e di prezzi del prodotto estero più elevati, a causa del complesso contesto internazionale. Anche in Francia si registrano apprezzamenti, +5 €/t sul listino di Port-La-Nouvelle.
Il tema principale per gran parte dei produttori italiani resta la carenza d’acqua, come spiegato in un nostro recente articolo (leggi). Risulta da verificare l’effetto delle ultime piogge, palesatesi da nord a sud. I produttori, inoltre, nonostante i recenti apprezzamenti si dicono insoddisfatti di quotazioni ancora decisamente lontane da quelle di inizio anno, dopo i cali di febbraio e marzo. Con i costi attuali si continua a rasentare la vendita in perdita. Per i sottoprodotti prezzi stabili, con un calo della domanda che ha equilibrato il persistere di una scarsa offerta.
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