Fieragricola 2024 ha chiuso i battenti a Verona: dal 31 gennaio al 3 febbraio oltre 100mila visitatori hanno incontrato centinaia di espositori e partecipato a oltre 140 appuntamenti di aggiornamento e formazione professionale. Tutto dedicato a imprenditori agricoli e tecnici, sotto il tema dei cambiamenti climatici.
La risorsa idrica scarseggia
Si è parlato di crisi idrica, anche causata dal cambiamento climatico, con l’intervento di Nicola dell’Acqua, Commissario Straordinario Nazionale per l’emergenza idrica. Questo quando a gennaio 2024 ben 16 mln di italiani erano a rischio di stress idrico, soprattutto in Sardegna, Sicilia e Calabria, con divieti di irrigazione già scattati in alcune aree. L’agricoltura sta facendo e può fare molto per rispondere con resilienza e contribuendo alla mitigazione dell’uso della risorsa idrica. Ne ha parlato anche il Prof. Marco Borga dell’Università di Padova, presentando nuovi strumenti climatici di precisione che hanno il ruolo di ridurre l’incertezza nelle previsioni degli scenari climatici, così da dare indicazioni migliori a chi fa investimenti in agricoltura. «Sono stati sviluppati modelli climatici ad elevata risoluzione spazio temporale (tra i 2 e 3 km nello spazio, orari nel tempo) che permettono di catturare processi atmosferici e climatici che prima erano lontani (…)».
Fieragricola ha puntato molto anche sull’Agricoltura 4.0, dedicando un intero padiglione e numerosi eventi all’offerta di tecnologie digitali, robotica e intelligenza artificiale applicati al settore agricolo.
L’innovazione passa dai Robot
Tanto si è parlato di robotizzazione in campo, tecnologia promettente perché in grado di garantire efficienza e precisione nelle operazioni, oltre che maggiore sostenibilità (anche sociale, per la riduzione della quota di lavori usuranti e del rischio per gli operatori). Nel corso di un evento dedicato al tema, abbiamo chiesto al Prof. Marzo Sozzi dell’Università di Padova cosa si può fare su frumento: «con le macchine porta attrezzi possiamo rendere robotizzati tutti i cicli colturali. Si può pensare alla gestione su grandi superfici o per contoterzisti. In Università abbiamo avviato una sperimentazione su frumento: abbiamo effettuato la semina e andremo a fare una strigliatura per il controllo delle malerbe, attività che si può effettuare potenzialmente anche con barra da diserbo perché la coltura è uniforme».
Smart farming con xFarm Technologies

Ampio spazio anche alla digitalizzazione e alle tecnologie di Agricoltura 4.0, quello che si chiama Smart Farming. Ne abbiamo parlato con Riccardo De Nadai, Communication Manager di xFarm Technologies che ha presentato a Fieragricola le soluzioni di digitalizzazione dell’azienda agricola. xFarm Technologies offre soluzioni ad aziende, tecnici, agronomi, cooperative e contoterzisti con una piattaforma adatta a tutte le colture. Ad oggi i suoi 300mila utenti coprono oltre 3 mln di ettari in più di 100 paesi del mondo.

Sensoristica in campo Fonte: xFarm TechnologiesAlle funzioni classiche di gestione dell’azienda agricola, dal quaderno di campagna al magazzino, la piattaforma – disponibile sia in versione web che mobile – aggiunge quelle per la difesa, anche grazie alla sensoristica in campo; un esempio sono i sensori di bagnatura fogliare che dialogano con l’applicazione e supportano nel controllo di malattie fungine come, su frumento, septoriosi e fusariosi.
xFarm Technologies offre ai suoi clienti elevata profondità di informazione per l’agricoltura di precisione: dialoga con macchine agricole di numerosi brand e utilizza la tecnologia satellitare. Gli indici vegetativi aiutano l’agricoltore alla gestione della coltura nel tempo e nello spazio, anche grazie alle mappe di resa.
Filiera del frumento

xFarm Technologies lavora anche con aziende alimentari: su frumento, infatti, Riccardo De Nadai ci spiega: «nell’ambito di un progetto realizzato con Barilla abbiamo digitalizzato la filiera Carta del Mulino: si parla di circa 2.100 imprese agricole e 60 stoccatori. Gli agricoltori che conferiscono il grano tenero per la produzione dei prodotti del brand Mulino Bianco a Barilla possono usufruire di una piattaforma digitale che permette una gestione completa della filiera perché aiuta sia gli agricoltori a mo-nitorare e a migliorare ciò che avviene in campo, sia i responsabili di filiera e i tecnici dei Molini ad avere sotto controllo i dati aggregati delle aziende agricole e a confrontare i principali parametri e indicatori aziendali. Tra l’altro l’utilizzo di Barilla Farming è diventata a tutti gli effetti una Regola della Carta del Mulino, il disciplinare che appunto regola la produzione del grano tenero nei prodotti del brand Mulino Bianco. Non è un caso che un player come Barilla abbia intrapreso già da anni un per-corso di digitalizzazione volto anche a migliorare la sostenibilità nella fase di coltivazione, fase in cui si concentrano – anche in altre filiere in cui lavoriamo – buona parte delle emissioni».
Autore: Azzurra Giorgio
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