Nell’ultima settimana il mercato del frumento ha confermato una sostanziale immobilità dei prezzi, con grano tenero e grano duro completamente invariati sulle borse merci di Milano, Bologna e Foggia. Una stabilità che non rappresenta più un episodio congiunturale, ma una condizione ormai consolidata nel recente passato, con rare eccezioni di minime variazioni. Tale sviluppo è figlio di equilibri ben definiti tra disponibilità, elevata a livello globale per entrambi i frumenti, e domanda, ben organizzata. I compratori continuano a muoversi con prudenza, in assenza di segnali capaci di modificare lo scenario di fondo.
PREZZI FISICI ANCORA IMMOBILI, FUTURES IN CALO
Sul mercato italiano del grano duro si consolida uno scenario di adeguata disponibilità, sia di prodotto nazionale sia di merce estera, che continua a congelare le quotazioni sui livelli delle ultime settimane. Le coperture estere, soprattutto quelle canadesi, rappresentano una certezza di qualità a detta degli operatori di mercato, capace di sopperire alla carenza interna. Sul fronte produttivo, i prezzi poco remunerativi portano a una possibile flessione delle superfici al nord, ma, con rese nazionali nella media, dai compratori non emergono al momento preoccupazioni per il raccolto 2026. Anche a livello mondiale l’abbondanza di offerta continua a limitare tensioni rialziste, contribuendo a una fase di equilibrio.
Questo contesto di stabilità appare destinato a protrarsi nel tempo per il grano duro, come spiegato da Donato Chieffo la scorsa settimana (LEGGI), con maggiori possibilità di ribasso che di apprezzamento. Per questo gli scambi rimangono poco dinamici, con i compratori focalizzati soprattutto a coperture parziali del breve-medio periodo. A confermare questa possibile tendenza ribassista, i futures sono in calo, con arretramenti per i titoli dedicati al frumento sia a Parigi sia a Chicago.
MERLINI: «TENERO ZOOTECNICO AL LIVELLO DELL’ALIMENTARE»
Uno sviluppo dei mercati a termine che interessa chiaramente anche il frumento tenero, di cui approfondiamo il momento di mercato insieme a Luca Merlini, mediatore di cereali lombardo. «La situazione del mercato del grano tenero si presenta complessivamente stabile e sostanzialmente invariata rispetto alla mia ultima dichiarazione nel mese di ottobre. Nelle ultime settimane non si sono registrate variazioni significative, se non alcuni lievi incrementi di prezzo che non possono essere definiti rilevanti. Tali aumenti hanno interessato sia il grano tenero ad uso molitorio sia quello ad uso zootecnico. È interessante notare come, in alcune circostanze, il grano ad uso zootecnico abbia raggiunto quotazioni analoghe, se non superiori, a quelle del prodotto di qualità molitoria. Si tratta di una dinamica di mercato anomala ma non del tutto inusuale, che riflette specifiche condizioni di domanda e offerta.
Nel complesso, tuttavia, il mercato rimane tranquillo, anche in considerazione dell’avvicinarsi del periodo natalizio. I compratori si sono infatti già coperti in anticipo, soprattutto per prevenire le consuete criticità logistiche legate ai trasporti in questo periodo, e attendono l’inizio del nuovo anno per valutare nuovi acquisti in funzione delle reali esigenze di mercato.
La disponibilità di grano tenero in Italia risulta disomogenea. Nonostante un buon peso specifico e rese soddisfacenti in macinazione, il raccolto di quest’anno non ha sempre raggiunto i parametri qualitativi richiesti. Le cause di tali criticità non sono del tutto chiare e variano sensibilmente da zona a zona. In ogni caso, la merce non manca, anche grazie al costante supporto dell’estero, una risorsa necessaria per i molini.»






