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MENO GAS NOCIVI IN CAMPO

Nuove strategie per ridurre le emissioni di gas nocivi nelle operazioni in campo

Prosegue l’analisi delle possibili soluzioni per ridurre le emissioni di gas serra e ammoniaca nell’impiego di reflui zootecnici, in azienda e in campo (leggi la prima parte dell’articolo). Lo facciamo con l’aiuto dei risultati del progetto di ricerca AMMOCHAR – Biochar per l’efficienza fertilizzante ed ambientale dei reflui zootecnici che si occupa anche di questa tematica. Ne ha parlato Alessandra Lagomarsino, ricercatore della sede di Firenze del CREA, in un webinar organizzato da FODAF Lombardia lo scorso 17 dicembre. In questa seconda parte ci focalizziamo sulle strategie per ridurre le emissioni di reflui nelle operazioni di impiego in campo.

Distribuzione di reflui e digestato in campo

Ricordiamo che le tecniche di distribuzione dei reflui in campo sono diverse: spandimento superficiale, incorporazione superficiale, incorporazione contemporanea allo spandimento e iniezione. Nell’ordine, dalla prima all’ultima, queste tecniche comportano una riduzione delle perdite di azoto in atmosfera, con una netta riduzione nell’incorporazione contemporanea allo spandimento e nell’iniezione. Quest’ultima è di gran lunga la tecnica più sostenibile,  da questo punto di vista.

I ricercatori di AMMOCHAR hanno effettuato due sperimentazioni differenti, una nel 2020-21 e una nel 2024, andando a misurare i flussi di ammoniaca (NH3) e di metano (CH4) nelle prime ore dall’applicazione, prima e dopo l’interramento, e i flussi di protossido di azoto (N2O) e metano (CH4) durante la stagione vegetativa. Questo impiegando differenti prodotti, ovvero fertilizzanti minerali, biochar, digestato e reflui, in diverse combinazioni. La tecnica di distribuzione è stata quella di spandimento superficiale e, poi, lavorazione del terreno con interramento.

Come ridurre le emissioni di gas nocivi in campo?

Secondo i risultati osservati dai ricercatori, il digestato, rispetto all’applicazione del fertilizzante minerale, incrementa le emissioni di NH3 prima dell’interramento, le emissioni di N2O – con picchi tra 5 e 20 giorni dall’applicazione e di CH4 – prima dell’interramento e nei giorni successivi.

Rispetto al refluo, invece, il digestato aumenta le emissioni di NH3 prima dell’interramento e di N2O – presentando picchi più elevati, mentre riduce quelle di CH4 – ma solo prima dell’interramento.

La distribuzione di refluo, rispetto al fertilizzante minerale, incrementa poi le emissioni di NH3 prima dell’interramento, di N2O – presentando picchi più elevati, e di CH4, sempre solo prima dell’interramento.

L’uso del biochar comporta dei vantaggi, in particolare in termini di emissioni di protossido di azoto: i ricercatori hanno osservato riduzioni dei picchi di emissione applicando anche questo prodotto. Anche sul CH4 si presentano dei vantaggi, in termini di maggiori uptake oppure di riduzione dei picchi di emissione del gas.

In sintesi, i ricercatori confermano che le emissioni di NH3 sono annullate completamente con l’interramento. In merito ai vantaggi dell’impiego di biochar, l’uso contestuale di questo materiale consente di mitigare efficacemente l’aumento delle emissioni di gas serra dovute alla distribuzione del digestato e si può affermare, quindi, che abbia un effetto di incremento della sostenibilità sotto questo punto di vista.

Autore: Azzurra Giorgio

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