Il 30 gennaio scenderanno in piazza. Puntano a bloccare la distribuzione agroalimentare.
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ARRIVANO I TEDESCHI?

Gruppi spontanei dalla rete ai campi cercano di importare la protesta in Italia

Facciamo come i tedeschi: è la parola d’ordine che passa di bocca in bocca tra chi ha deciso di sostenere la “rivolta agricola” che tra il 22 e il 30 gennaio paralizzerà l’Italia. L’obiettivo è questo e la comunicazione è già partita, invitando gli italiani a fare provvista di generi agroalimentari che a fine mese non arriveranno sugli scaffali. La protesta ha una pagina Facebook, CRA Mobilitazione Nazionale, ma l’organizzazione passa attraverso i gruppi Whatsapp. Contesta sia i sindacati agricoli (definiti «venduti e corrotti») che la politica («squallida pletora»).

Cosa accadrà

Il 30 gennaio scenderanno in piazza. Puntano a bloccare la distribuzione agroalimentare, considerata evidentemente una controparte per via del “prelievo forzoso” sul prezzo all’origine, che porta il consumatore a spendere molto per ciò che all’agricoltore viene pagato poco. I comitati stanno nascendo in tutte le Regioni. Sicuramente, la “rivolta” è aiutata anche dalla decisione del governo di non prorogare l’esenzione Irpef al settore primario, su cui – va registrato – tutti i sindacati stanno chiedendo a Palazzo Chigi un ripensamento. Ovviamente, l’obiettivo degli organizzatori è di ripetere il successo delle proteste tedesche, che hanno motivazioni diverse (leggi l’articolo). I sindacati agricoli hanno già preso le distanze dall’iniziativa, accogliendola con un gelido silenzio.

Una protesta legale

I comitati regionali stanno in contrandosi in queste ore per definire il tutto ma dalla rete sappiamo che Danilo Calvani, coordinatore del CRA (Comitati Riuniti Agricoli) intervenendo a un incontro a Campogalliano (Modena) domenica 14 gennaio, ha detto che un primo assaggio della protesta ci sarà già il 22 gennaio e che tutto nasce dal fatto che «migliaia di aziende hanno chiuso e tante altre sono allo stremo. Ma ci faremo sentire in maniera civile e secondo le regole. Non dovranno esserci atteggiamenti violenti e, se ce ne fossero, questi saranno denunciati alle forze dell’ordine. Il sistema politico è totalmente inadeguato per sostenere l’agricoltura o risolverne i problemi. Gli ultimi 10 ministri sono uno peggio dell’altro. Non ne faccio una questione di partito, ma di competenze».

La piattaforma

Ecco come si presentano gli agricoltori che protestano:

LA NOSTRA È UNA PROTESTA APOLITICA, NEL PIENO RISPETTO DELLA LEGALITÀ.
COSA CHIEDIAMO:

1- RIPROGRAMMAZIONE GREEN DEAL. Revisione completa della politica agricola europea in quanto di estremismo ambientalista e a discapito della
produzione agricola e dei consumatori (Cerealicoltura, bovini/ovini, regolamenti sui digestati ).
2- IMPORTAZIONI. Vietare l’importazione di prodotti agricoli provenienti da paesi dove non sono in vigore gli stessi nostri regolamenti produttivi e sanitari.
3- ABOLIZIONE IMMEDIATA DI VINCOLI ED INCENTIVI PER NON COLTIVARE I TERRENI. Eliminare l’obbligo di
non coltivare il 4% dei terreni ed ogni forma di
contributo volta a disincentivare la coltivazione.
4- DETASSAZIONE IN AGRICOLTURA ( IRPEF-IMU ).
Mantenere un regime fiscale adeguato per il mondo agricolo, viste le criticità economiche causate dall’aumento esponenziale dei costi di produzione e dalla flessione dei mercati dei prodotti agricoli.
5- AGEVOLAZIONI CARBURANTE AGRICOLO. Mantenere il sistema che tiene calmierati i costi del gasolio agricolo.
6- CIBI SINTETICI. Regolamenti stringenti che contrastino l’ingresso sul mercato di cibi sintetici.
7- RIFORMA ALIQUOTA IVA APPLICATA. Ridurre o addirittura togliere l’iva su alcuni prodotti alimentari primari. Per il vino applicare un’aliquota massima del 10%.
8- FAUNA SELVATICA. Lo Stato deve garantire un contenimento della fauna selvatica e rispondere direttamente ed in tempi brevi dei danni diretti ed indiretti da essa provocati.
9- LIBERTÀ DI IMPRESA. Garantire la libertà di impresa, anche varando leggi che combattano il dumping economico per i prodotti agricoli e alimentari.
10- RIQUALIFICAZIONE DELLA FIGURA
DELL’AGRICOLTORE. A partire dalle scuole,
riqualificare la figura dell’agricoltore e allevatore, valorizzandola e non additandola come responsabile dell’inquinamento ambientale. L’agricoltore è una
figura fondamentale per la società in quanto tutore dell’ambiente e produttore di cibo/vita!

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