La Puglia ha sete, il grano duro ha sete. Il Tavoliere è tra le zone del Mezzogiorno – con la Sicilia – a patire le conseguenze di un inverno siccitoso e caldo, che ha portato un anticipo di maturazione di almeno 20-25 giorni. Questo significa poco accestimento, piante basse e spighe piccole. Se si considera che la superficie di grano duro quest’anno è calata del 10%, una flessione della resa sotto i 20-25 quintali a ettaro, nelle aree cerealicole tradizionali, provocherà un crollo della disponibilità vendibile, senza per questo risollevare i prezzi, che risentono dei mercati internazionali. Se ne parlerà il 16 aprile a Foggia, durante il convegno “Le innovazioni Crea per la cerealicoltura” che si terrà dalle 15 alle 18 presso la sede della Camera di Commercio di via Protano 7, a Foggia, nell’ambito del Progetto MIR.
Il grano duro ha sete
«Pluviometro e termometro non ci danno scampo: sarà una brutta campagna, se nei prossimi quindici giorni non succederà il miracolo – ammette Pasquale De Vita, responsabile della sede Crea di Foggia -. Abbiamo avuto gennaio e febbraio caldissimi, più tre gradi in media, ed una costante penuria d’acqua. Chi ha pozzi e vasconi li sta svuotando in queste ore, ma il 20 maggio, al rilascio delle acque dei consorzi di bonifica, si sovrapporrà la domanda irrigua del grano duro a quella del pomodoro…»
E in Sicilia…
In Sicilia stanno anche peggio. De Vita ammette che la gestione agronomica, in questi casi, può fare la differenza ma non salvare completamente la campagna: «minima lavorazione e semina su sodo conservano l’umidità del terreno e permettono di strappare qualche giornata in più, ma la situazione resta drammatica e gli agricoltori debbono fare di tutto per assicurarsi, oggi e soprattutto nei prossimi anni, strutture di stoccaggio della risorsa idrica. Siamo entrati in una nuova fase climatica e non ci si può più permettere di regalare acqua al mare» commenta De Vita.
Innovazioni per il grano duro
Il 16 aprile si parlerà anche delle innovazioni promosse dal Crea, come la nuova seminatrice Seminbio, messa a punto per coniugare i vantaggi della semina a spaglio e della semina a righe, e si cercherà di capire come la ricerca possa aiutare gli agricoltori in difficoltà. A spiegare come si connettono imprese e ricerca saranno proprio gli esponenti del Crea, da Pasquale de Vita, che parlerà di innovazioni genetiche ed agronomiche per la filiera del grano duro, a Massimo Montanari, che affronterà il tema delle Brassiche minori e delle innovazioni genetiche per le filiere della canapa industriale, da Clara Fares e Valeria Menga, chiamate a intervenire sulle potenzialità nutrizionali e funzionali della pasta simbiotica a Alfio Spina, che affronterà le innovazioni di prodotto nel settore pane di grano duro.
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